DayFR Italian

Rendere la Francia un paese più sportivo, una sfida per il post-Olimpiade

-

LLa Francia è riuscita nei “suoi” Giochi. Le immagini del Grand Palais, scenario di scherma e taekwondo, della Torre Eiffel, scenario di beach volley e calcio per non vedenti, o della rue Lepic, come un quadro di Monet durante le gare ciclistiche, hanno fatto il giro del mondo. Come quelle indimenticabili della cerimonia di apertura del 26 luglio. Tutti a stadi pieni e con un fervore inaspettato. Quanto agli atleti francesi, eterni magnifici perdenti, hanno ricominciato a vincere. Esattamente sessantaquattro medaglie alle Olimpiadi (OG) e settantacinque alle Paralimpiadi. Un record storico per i primi, senza precedenti da vent’anni per i secondi.

Leggi anche l’analisi | Articolo riservato ai nostri abbonati Parigi 2024: le tante sfide dopo i Giochi

Aggiungi alle tue selezioni

La situazione attuale contrasta nettamente con quella dello sport francese, che, appena diciotto mesi fa, brillava più per le sue crisi e i suoi affari (federazioni di rugby e di calcio, Comitato olimpico e sportivo nazionale francese) che per i suoi podi internazionali. Da allora la situazione è migliorata e risorse senza precedenti sono state assegnate, sotto il patrocinio dell’Agenzia nazionale per lo sport, all’alta prestazione e allo sviluppo delle pratiche. Con i risultati che conosciamo. Con i Giochi di Parigi 2024, la Francia sarebbe diventata una potenza sportiva competitiva.

Dire questo, tuttavia, significherebbe ignorare il fatto che lo è già stato, o addirittura che lo è sempre stato. Lo storico dello sport Patrick Clastres ricorda, in una rubrica su MondoQuello “La Francia oscilla da un secolo tra quinto e ottavo posto [au classement des médailles aux JO]che corrisponde al suo rango economico e militare”Gli ottimi risultati ottenuti negli sport di squadra (pallamano, pallacanestro, pallavolo, ecc.) da diversi anni dimostrano che non ha nulla da invidiare ai suoi vicini, come la Germania, colpita da un declino dopo la riunificazione.

Leggi anche | Articolo riservato ai nostri abbonati Dopo le scarse prestazioni olimpiche, la Germania si autocritica: “Noi scriviamo fogli Excel, altri si allenano”

Aggiungi alle tue selezioni

La Francia può anche essere orgogliosa del suo modello sportivo, che si basa sulla rete territoriale delle associazioni sportive. I club sono già inondati di richieste di iscrizione da parte di ragazzi e ragazze che sognano di imitare Léon Marchand (nuoto), Teddy Riner (judo), Pauline Ferrand-Prévot (mountain bike) o Manon Apithy-Brunet (scherma), i loro idoli ricoperti d’oro a Parigi quest’estate.

Amélie Oudéa-Castéra, ministro dimissionario dello Sport e dei Giochi olimpici e paralimpici, stima l’aumento del numero di titolari di licenza tra il 15% e il 18% all’inizio dell’anno scolastico, un balzo di circa 2,5 milioni di partecipanti. Senza contare coloro che sono tentati da un’attività non supervisionata (corsa, palestre, futsal, arrampicata, ecc.). Il presidente del Comitato olimpico francese, David Lappartient, applaude, ma chiede di vedere. “Sarebbe fantastico se raggiungessimo queste cifre, ma non tutti i club hanno necessariamente le dimensioni adatte. Dobbiamo incontrarci di nuovo tra un anno, tre, cinque, dieci anni per vedere se c’è un effetto Games”.fu lui a giudicare, il 14 settembre, il giorno della sfilata degli atleti sugli Champs-Elysées.

Hai ancora il 48,99% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.

Related News :