In principio fu B-Gaïa, uno spettacolo creato nel 2008. In un mondo puro dove gli elementi fluivano in perfetta armonia, l’Uomo irrompe e progetta di controllare tutto. La disgregazione di Gaia si avvicina e i quattro elementi si ribellano all’Uomo, le cui richieste estreme si trasformeranno in una grande impotenza di fronte alla sua stessa stupidità.
Lo spettacolo Gaïa 2.0 è la seconda parte di questa riflessione universale, una creazione guidata dal “desiderio di mettere in discussione il posto degli sviluppi tecnologici nella nostra vita quotidiana, le loro influenze e, in questo contesto, il significato della parola Umanità”, spiega il autore, coreografo e scenografo Mickaël Six.
Quattro talentuosi ballerini – Sami Loviat-Tapie, Marius Fanaca, Maurin Bretagne e David Owel – ripercorrono l’avventura di questa “Umanità”, per immaginare meglio le sfide a venire, in una creazione molto inventiva, dove danza e immagine video si intersecano e rispondono a l’un l’altro.
Giovedì 23 gennaio alle 20,30, Gaïa 2.0, nell’anfiteatro Thomas-Narcejac, rue Rotislaw-Loukianoff. Durata: 1 ora. Dai 10 anni. Prezzo: 11€; ridotto: 5€.
Tecnologia
