le verità di Édouard Philippe

le verità di Édouard Philippe
le verità di Édouard Philippe
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In un’intervista a “Parisien”, l’ex primo ministro e candidato alle elezioni presidenziali del 2027, è tornato sull’instabilità politica che colpisce il Paese. Senza proteggere Emmanuel Macron.

Questa settimana, François Bayrou ha raggiunto un traguardo importante: il suo discorso di politica generale non si è concluso con una mozione di censura. Questa è stata respinta grazie alle importanti concessioni concesse al PS, in particolare sulle pensioni, la cui riforma è “ripresa”. “La tattica di François Bayrou, che consiste nel cercare di muoversi su un certo numero di argomenti e nel rivolgersi ai socialdemocratici per evitare la censura, mi sembra appropriata”, giudica Édouard Philippe questo sabato su Le Parisien.

L’ex primo ministro, anch’egli candidato alle elezioni presidenziali del 2027, ha colto l’occasione per rivedere lo scioglimento deciso il 9 giugno 2024. “La decisione di sciogliere è stata una decisione disastrosa. Ho l’impressione che il Presidente della Repubblica lo abbia riconosciuto durante i suoi voti. Successivamente noi francesi abbiamo votato alle elezioni legislative e non abbiamo dato la maggioranza a nessuno. Ammettiamo quindi che tutti abbiamo una parte di responsabilità nell’attuale indeterminazione. » Il sindaco di Le Havre annuncia che sta lavorando ad un progetto presidenziale e a delle proposte, soprattutto in materia di pensioni. Nel frattempo chiede stabilità politica.

Il resto dopo questo annuncio

“Non è tutto merito suo”

Quando i nostri colleghi gli fanno notare che cita raramente Emmanuel Macron, Édouard Philippe si offende: “Non tutto ruota necessariamente attorno a lui! Ci sono anche altri argomenti che contano! » E aggiunge: «Nel 2017 pensavo che con l’elezione di Emmanuel Macron si fosse aperta una finestra che ci permettesse di avviare le riforme necessarie per il Paese. Una finestra si apre, poi si chiude. » E continua: «Alcuni vicini a Emmanuel Macron mi hanno criticato dicendo: “Niente affatto, è una trasformazione duratura della vita politica”. Ho un approccio più modesto. » L’ex inquilino di Matignon sottolinea “il forte impulso riformatore espresso all’inizio del primo quinquennio” prima di concludere: “Non lavoro né a favore né contro Emmanuel Macron. »

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