Par
Emiliano Jacques
Pubblicato il
12 gennaio 2025 alle 22:12
IL commercio Elbeuvien è nelle condizioni peggiori. È la dura constatazione di Arnaud Trépagny, co-presidente insieme a Wally Mizabi Le Vetrine del paese di Elbeuf, un’associazione che conta 117 membri e rappresenta il commercianti degli 11 comuni di Elbeuf e dei suoi dintorni.
Sono sempre più in difficoltà, al punto che nel 2024 sono più di quindici ad aver calato definitivamente il sipario.
La minaccia dei centri commerciali
Secondo Arnaud Trépagny si tratta innanzitutto di una “osservazione nazionale”. L’instabilità politica che regna nel paese “blocca i consumatori nei loro acquisti” e hanno “più bisogno di risparmiare che di spendere”, secondo lui.
Ma il calo del traffico verso i centri urbani è causato anche da fattori locali, uno dei quali secondo Arnaud Trépagny è particolarmente influente: l’espansione del centri commercialiche “si estendono su diverse decine di metri quadrati”. Nel mirino: quelli di Tourville-la-Rivière e Caudebec-lès-Elbeuf, che rappresentano il grosso della concorrenza.
“Continuiamo a commercializzare terreni per i principali marchi. Riteniamo che ciò sia una sciocchezza”, spiega. Secondo lui “questo non è giustificato” perché “la popolazione non aumenta”. Si basa su dati governativi che indicano un aumento di soli 4.000 abitanti in due anni, nei 71 comuni della metropoli di Rouen (500.703 nel 2022 contro 504.300 nel 2024).
Allo stesso tempo, secondo lui, nella testa dei consumatori circola un’idea falsa.
Dobbiamo liberarci dell’idea che i negozi siano necessariamente più costosi dei supermercati. Puoi vederlo andando lì, non è sistematico.
Ricorda anche il ruolo sociale svolto dai negozi locali: “La vita sociale si svolge nei centri urbani, ma non nei centri commerciali”, insiste il tipografo di Caudebec-lès-Elbeuf.
Un futuro oscuro per il 2025
Arnaud Trépagny sottolinea anche il sistema dei parcheggi a pagamento, in particolare a Elbeuf, che considera “un’ulteriore barriera” per l’accesso al centro città. Vorrebbe “una o due ore libere” invece degli attuali 15 minuti.
Una questione dibattuta con i Comuni, che allerta regolarmente sulla situazione. “C’è una reazione quando glielo chiediamo, un orecchio attento”, ammette pur rimanendo lucido: “Ma non sono maghi”.
Per quanto riguarda il nuovo anno, le speranze per un miglioramento della vita commerciale sono scarse e si teme addirittura il peggio. Fino all’estate 2025, lavori di modernizzazione della rete del gas sarà realizzata in diverse strade del centro di Elbeuf, suggerendo un periodo di magra per i commercianti.
“Il periodo di lavoro di sei mesi a Elbeuf ci spaventa”, preoccupa Arnaud Trépagny. “Siamo molto preoccupati perché i trader sono già indeboliti e l’anno 2025 sembra complicato. »
E prosegue: “Siamo arrivati a un momento di fastidio, i commercianti ci chiedono di dare l’allarme”, prima di concludere e avvertire: “Tutte le luci sono rosse”.
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