Allarme swell sui collegamenti marittimi tra la Corsica e il continente

Allarme swell sui collegamenti marittimi tra la Corsica e il continente
Allarme swell sui collegamenti marittimi tra la Corsica e il continente
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Le navi di La Méridionale come quelle di Corsica Linea rimarranno in banchina questo lunedì 13 gennaio. In un avviso di quattro pagine, la CGT dei marinai di Marsiglia invita i dipendenti delle due compagnie di navigazione a sospendere il lavoro per un periodo di 48 ore. Lunedì sono state cancellate anche le traversate sulla rete corsa.

Il fattore scatenante di questa mobilitazione? Annunciato l’arrivo della compagnia italiana GNV, Grandi Navi Veloci, protagonista del trasporto marittimo nel Mediterraneo, da Sète e verso il Nord Africa. Questa compagnia potrebbe presto lanciare un collegamento tra la Francia e l’Algeria, rafforzando la concorrenza su questa linea strategica da tempo dominata da Algérie Ferries e Corsica Linea. “Concorrenza sleale”, secondo la CGT. L’offensiva di questa filiale di MSC, dal registro internazionale, fa temere al sindacato una liberalizzazione delle linee mediterranee.

“600 posti di lavoro a rischio”

Questa compagnia batte bandiera italiana, con regolamentazioni meno rigide rispetto a quelle francesi, meno tutele per i dipendenti e – soprattutto – meno costose per gli armatori. “Il suo equipaggio è composto per il 75% da extracomunitari e GNV non rispetta la legge sociale francesetonnellata Frédéric Alpozzo, segretario generale della CGT dei marinai di Marsiglia. Questo arrivo minaccia direttamente 600 posti di lavoro distribuiti tra le due società, sulle linee verso il Nord Africa. Difendiamo la bandiera francese 1° registro.”

Se la CGT intende lanciare un colpo di avvertimento è anche perché restano in sospeso altre questioni, in particolare sui collegamenti con la Corsica. Il sindacato dei marinai chiede un aumento del sussidio di continuità territoriale, questa dotazione annuale versata dallo Stato alla comunità corsa per compensare gli handicap nei trasporti legati all’insularità.

Il suo importo – 187 milioni di euro – è congelato dal 2009 e si rivela insufficiente di fronte ai costi operativi aggiuntivi, in un contesto inflazionistico, alla decarbonizzazione delle flotte e all’aumento dei prezzi dei carburanti. La CGT chiede che venga reintegrata nel bilancio dello Stato la proroga di 50 milioni di euro, abbandonata il 4 dicembre con la censura del governo Barnier.

Altri sindacati in ritirata

Da parte di La Méridionale, il sindacato mette in discussione anche la strategia del suo azionista CMA CGM (proprietario anche di Corsica-Matin). In particolare sulla volontà dell’armatore di creare una linea che esclude la delega di servizio pubblico (DSP) tra Tolone e Bastia, dopo l’apertura nell’aprile 2024 di un collegamento effimero tra Tolone e Ile-Rousse, già all’origine di un breve sciopero movimento. “Saremo sempre contrari alle iniziative che indebolirebbero il DSPpreme Jean-Mathieu Figarella, delegato della CGT a La Méridionale. Chiediamo una strategia fattibile e una vera partnership tra le due società delegate per preservare posti di lavoro e qualità del servizio.”

Se la direzione di Corsica Linea non ha voluto rilasciare commenti, quella di La Méridionale assicura che è così “aperto al dialogo sociale” e afferma la sua appartenenza al 1° registro del padiglione francese. Per il momento non è stata presa alcuna decisione sulla linea Bastia-Tolone. Se le navi rimarranno in banchina questo lunedì, gli altri sindacati, la STC, la SAMMM e la marina CFE-CGC non si uniscono al movimento, spiegando che se la difesa della bandiera e la DSP richiedono vigilanza, “Non vi è alcuna giustificazione in questa fase per fermare le barche”.

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