L’ex ministro ritiene che l’azienda, criticata per la sovrapproduzione di abbigliamento e il suo impatto ambientale, “democratizza la moda per tutti”.
“Stiamo creando un’Iva sui prodotti ritenuti troppo popolari: c’è un effetto moralizzante in tutto questo che mi esaspera”. L’ex ministro dell’Interno Christophe Castaner, vicino a Emmanuel Macron, attacca in un articolo su un progetto di legge volto a tassare i prodotti fast fashion per renderli meno attraenti Domenica alla Tribuna questo 12 gennaio. Il testo, adottato dall’Assemblea nazionale a marzo, dovrà ancora essere esaminato dal Senato.
Se l’ex ministro si fa avanti sull’argomento è perché a dicembre è entrato a far parte del cinese Shein, colosso del fast fashion che sta inondando il mercato con abiti venduti a prezzi ridicoli, prodotti in grandi quantità e spediti dalla Cina. Fa parte di uno dei comitati regionali di responsabilità sociale e ambientale (CSR) creati dall’azienda per rendere più ecologica la propria immagine, per l’Europa, l’Africa e il Medio Oriente.
Criticato per questa scelta professionale, l’ex macronista che ha lasciato la politica dopo la sconfitta alle elezioni legislative del 2022 ha difeso davanti al Figaro fine dicembre “vera volontà [de Shein] adattarsi alle aspettative europee” e lo garantisce “Per sviluppare un settore le autorità pubbliche non possono fare tutto”.
“Prendere iniziative virtuose”
“Shein è un’azienda giovane che ha registrato una rapida crescita” et “raggiunge una maturità che le consente di adottare un approccio di miglioramento continuo in ciascuno dei suoi mercati”insiste Christophe Castaner Domenica alla Tribuna. “Ha capito che era sua responsabilità, in quanto attore importante, prendere iniziative virtuose”. Tuttavia, tassare i prodotti fast fashion sarebbe un errore, ritiene Christophe Castaner, che assicura Shein “democratizzare la moda per tutti”.
L’ex ministro, però, nega di essere stato ingaggiato per fare pressione a favore di Shein grazie alla sua ampia rubrica. “La gente pensa che io sia così stupido da avere solo una rubrica.” La marca cinese ha inoltre reclutato, all’interno del suo comitato CSR, l’ex segretario di Stato Nicole Guedj ma anche Bernard Spitz, ex presidente della Federazione francese delle compagnie di assicurazione.
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Alla fine di dicembre, dopo l’annuncio dell’assunzione di Chistrophe Castaner presso Shein, la Federazione francese del prêt-à-porter ha dichiarato la sua “profonda indignazione” e denunciato A “chiaro tentativo di greenwashing da parte di questa azienda che sta inondando il mercato con abbigliamento di scarsa qualità e attività di lobbying volte a frenare gli sforzi legislativi in corso”.