Lussemburgo/Francia: il cappio si stringe sui lavoratori transfrontalieri disoccupati

Lussemburgo/Francia: il cappio si stringe sui lavoratori transfrontalieri disoccupati
Lussemburgo/Francia: il cappio si stringe sui lavoratori transfrontalieri disoccupati
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“Sarà ora lo stipendio abitualmente praticato in Francia a costituire uno degli elementi costitutivi dell’offerta ragionevole di lavoro (ORE) e non più lo stipendio praticato all’estero”, indica un comunicato stampa del Ministero del Lavoro, pubblicato venerdì. L’ERO tiene conto in particolare delle qualifiche della persona in cerca di lavoro e della situazione del mercato del lavoro nella sua area geografica.

Le persone in cerca di lavoro sono “tenute ad accettare qualsiasi offerta ragionevole di lavoro che viene loro proposta” e, in caso di due rifiuti di ORE senza motivo legittimo, rischiano la cancellazione dalla registrazione e la rimozione della loro indennità, secondo Work.

Gli stipendi in Svizzera, Lussemburgo e Germania sono generalmente più alti che in Francia, il che a volte dissuade i lavoratori transfrontalieri dall’accettare un lavoro nel loro paese di residenza. La ridefinizione dell’ERO è stata prevista dall’accordo sull’assicurazione contro la disoccupazione firmato a novembre dalle parti sociali.

Un’altra misura volta a ridurre l’indennità dei lavoratori disoccupati transfrontalieri applicando loro un coefficiente basato sulla differenza salariale con la Francia è stata infine respinta dal governo per motivi legali.

I pagamenti all’assicurazione contro la disoccupazione da parte dei paesi confinanti con la Francia, Svizzera in testa, non compensano il suo deficit e generano un deficit di 800 milioni di euro all’anno per Unédic, ricorda il governo, che vuole riformare ulteriormente le regole europee sull’indennità di disoccupazione per i lavoratori trasversali -lavoratori frontalieri e presenta la misura ERO come un “primo passo”.

Il governo giustifica la ridefinizione delle ORE anche con il fatto che i lavoratori frontalieri hanno “più tempo per cercare un nuovo lavoro” rispetto agli altri disoccupati: essi “consumano i loro diritti più degli altri in cerca di lavoro”, al 41% rispetto al 37% in media. Il progetto di decreto è stato trasmesso mercoledì dal ministro del Lavoro Astrid Panosyan-Bouvet alla Commissione nazionale per la contrattazione collettiva, l’occupazione e la formazione professionale (CNNCEFP).

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