Shell annuncia una svalutazione di 400 milioni di dollari sulle sue attività petrolifere PEL 39 in Namibia

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(Agenzia Ecofin) – Negli ultimi anni la Namibia ha attratto diverse grandi compagnie petrolifere grazie al suo potenziale stimato in oltre 40 miliardi di barili. Ma le difficoltà incontrate da uno di questi attori potrebbero raffreddare l’appetito di queste compagnie per il petrolio namibiano.

Shell ha annunciato una svalutazione di 400 milioni di dollari sui suoi asset legati alla licenza esplorativa PEL 39 in Namibia. Questa decisione fa seguito alle difficoltà tecniche e geologiche incontrate durante le perforazioni nel bacino dell’Orange, che attualmente impediscono di confermare la natura commerciale delle scoperte finora effettuate.

Situato a 250 km dalla costa e con una superficie di 12.000 km², PEL 39 aveva suscitato grandi speranze dopo la scoperta del pozzo Graff-1X nel 2022, seguita da altre 8 trivellazioni tra cui Jonker-1X e La Rona-1X. Tuttavia, la compagnia petrolifera anglo-olandese ritiene che queste scoperte non lo siano “non utilizzabile a breve termine”il che è piuttosto fastidioso visto che aveva fatto della Namibia una priorità nelle sue attività di esplorazione.

Questo annuncio potrebbe potenzialmente raffreddare, almeno temporaneamente, l’entusiasmo suscitato dalle recenti scoperte nel bacino dell’Orange, dove diverse grandi aziende hanno investito miliardi di dollari negli ultimi anni. Gli analisti, tuttavia, rimangono fiduciosi e sottolineano che l’esplorazione in questa regione è solo all’inizio.

Anche il Ministro delle Miniere e dell’Energia della Namibia, Tom Alweendo, ha minimizzato l’impatto di questo deprezzamento. “Abbiamo solo scalfito la superficie delle risorse offshore del nostro Paese” ha dichiarato.

Nonostante le difficoltà incontrate, diversi attori continuano le loro attività nella regione. TotalEnergies sta avanzando, ad esempio, sul blocco 2913B, con una decisione finale di investimento prevista entro il 2025. ReconAfrica sta esplorando attivamente il bacino onshore di Kavango, il cui potenziale è stimato a 30 miliardi di barili.

Se la svalutazione annunciata dalla Shell evidenzia i rischi inerenti all’esplorazione in acque profonde, non dovrebbe mettere in discussione le prospettive a lungo termine della Namibia come nuovo importante bacino per la prospezione petrolifera in Africa.

Olivier de Souza

Modificato da: Feriol Bewa

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