Wall Street in ribasso tra i timori di inflazione
di Johann M. Cherian, Sukriti Gupta e Carolina Mandl
Martedì la Borsa di New York ha chiuso in ribasso dopo la pubblicazione di dati economici solidi che hanno alimentato i timori che un rimbalzo dell’inflazione possa spingere la Federal Reserve americana (Fed) a rallentare il ritmo del suo allentamento monetario.
L’indice Dow Jones è sceso dello 0,42%, ovvero di 178,20 punti, a 42.528,36 punti.
L’indice S&P-500 più ampio ha perso 66,35 punti, ovvero l’1,11%, a 5.909,03 punti.
Il Nasdaq Composite è sceso di 375,30 punti (1,89%) a 19.489,68 punti.
Dopo aver inizialmente registrato dei guadagni all’inizio della seduta, i principali indici di Wall Street si sono ribaltati dopo la pubblicazione di un rapporto del Dipartimento del Lavoro statunitense che mostrava un aumento maggiore del previsto nel numero di offerte di lavoro nel mese di novembre.
Secondo dati separati, l’attività nel settore dei servizi negli Stati Uniti ha accelerato in dicembre, anche se i prezzi dei fattori produttivi sono saliti al livello massimo di quasi due anni.
“I mercati cominciano ad ammettere che pensavano di aver raggiunto la fine della lotta contro l’inflazione, ma che questa sarebbe andata avanti ancora a lungo”, ha commentato Joe Mazzola, direttore del trading di Charles Schwab.
Dopo la pubblicazione di questi dati che suggeriscono un’economia solida, il rendimento dei titoli del Tesoro americano a dieci anni ha raggiunto il 4,699%, un record dallo scorso aprile.
Di fronte alla prolungata resilienza mostrata dall’economia americana, i mercati hanno ridotto le loro aspettative riguardo all’allentamento della politica monetaria da parte della Fed e hanno posticipato la data in cui anticipano il primo taglio dei tassi da parte della banca centrale americana nel 2025.
I trader ora si aspettano un probabile taglio dei tassi a giugno, mostra il FedWatch del CME, e poi costi di finanziamento invariati per il resto dell’anno.
Questa settimana la Fed pubblicherà i verbali della riunione di dicembre, che gli investitori esamineranno attentamente.
Inoltre, gli investitori continuano a temere il possibile impatto sui prezzi al consumo degli ingenti dazi doganali promessi dal presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, che inaugurerà la Casa Bianca il 20 gennaio.
Nove degli undici settori principali dell’indice S&P-500 hanno chiuso la sessione in rosso, compreso il settore tecnologico in ribasso del 2,39%, gravato dal colosso Nvidia in ribasso del 6,22%. Tesla ha perso il 4% dopo che BofA Global Research ha declassato la sua raccomandazione per la casa automobilistica.
Molte banche americane, che lanceranno la stagione dei risultati la prossima settimana, hanno registrato un progresso, come Bank of America, in rialzo dell’1,5% dopo i rating positivi delle agenzie di credito.
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(Scritto da Jean Terzian)