Solana è uno degli ecosistemi in cui i memecoin sono i più popolari. Pertanto, la piattaforma Pump.fun ti consente di lanciare memecoin in pochi clic. Sfortunatamente, questo apre la porta a molti abusi.
- Il memecoin FOCAI, lanciato su Solana, ha registrato uno straordinario aumento del prezzo, raggiungendo un picco di 46 milioni di dollari di capitalizzazione prima di crollare.
- Da un’indagine sono emerse pratiche inquietanti di insider trading che hanno coinvolto 15 indirizzi che hanno realizzato profitti colossali sfruttando informazioni privilegiate.
FOCAI: il memecoin del giorno su Solana
Il 12 dicembre il gettone FOCAI è stato lanciato sulla piattaforma Pump.fun. Questo token ha attirato rapidamente l’attenzione dei trader di memecoin e ha visto il suo prezzo esplodere.
Il token, infatti, è stato lanciato con un prezzo di 0,00000001$ e ha raggiunto un picco a 0,0013$. Ciò rappresenta un aumento di oltre 1 milione per cento.
Dal canto suo, la capitalizzazione del token ha raggiunto il picco di 46 milioni di dollari poche ore dopo il lancio.
Tuttavia, come per la maggior parte dei memecoin, l’entusiasmo fu di breve durata. Dal suo picco, infatti, oggi il token ha perso più del 90% del suo valore.
Purtroppo, come vedremo, questo token non ha attirato solo i trader, ma anche i truffatori.
FOCAI: un memecoin che sembra insider trading
Il 12 dicembre, gli analisti di Lookonchain hanno condiviso una scoperta preoccupante riguardante il token FOCAI.
Pertanto, hanno identificato nientemeno che 15 indirizzi che sembrano coinvolti nell’insider trading.
In effetti, questi 15 indirizzi hanno acquistato il 60,5% della fornitura totale del token per un totale di $ 14.600. Successivamente, hanno rivenduto i propri token per un totale di 20,5 milioni di dollari. Di conseguenza, questi 15 indirizzi hanno realizzato un profitto di 20,48 milioni di dollari.
Ad esempio, uno degli indirizzi ha acquistato 123 milioni di token FOCAI per 5,39 SOL, ovvero circa 1.168 dollari. Successivamente ha rivenduto i suoi token per 16.070 SOL, ovvero circa 3,47 milioni di dollari. Quindi, questo indirizzo ha realizzato un profitto di x2973.
Sembra che questi indirizzi fossero creato poco prima del lancio del token. Ciò suggerisce che appartengano a persone che sapevano del lancio prima di chiunque altro. Peggio ancora, questi potrebbero essere indirizzi appartenenti al creatore del token.
In ogni caso, è ovvio che questi indirizzi abbiano approfittato di informazioni privilegiate per realizzare profitti colossali.
Sfortunatamente, questo tipo di pratica è comune nell’ecosistema crittografico. Lo scorso luglio, infatti, un dipendente di Coinbase è stato giudicato colpevole di aver utilizzato informazioni privilegiate per effettuare operazioni.