Trump potrebbe alimentare l’inflazione
Secondo Matthias Geissbühler nei prossimi mesi l’economia americana dovrebbe rallentare leggermente. “Dopo una solida crescita del PIL compresa tra il 2,7 e il 2,8% nel 2024, prevediamo un aumento più contenuto, intorno al 2% nel 2025”.
Il ritorno al potere di Donald Trump solleva incertezze. La deregolamentazione e gli sgravi fiscali potrebbero sicuramente avere effetti positivi a breve termine, “ma la politica di ripartizione e i dazi doganali previsti dovrebbero aumentare la volatilità del mercato”, dice il gestore degli investimenti. Sottolinea il rischio di una situazione perdente: “L’aumento delle tariffe probabilmente continuerà a far salire i prezzi negli Stati Uniti, mentre una politica di immigrazione più dura metterebbe pressione sul mercato del lavoro. Questi due fattori alimenterebbero ulteriormente l’inflazione”.
L’Europa si sta indebolendo
Matthias Geissbühler vede altri rischi a livello globale che potrebbero gravare sui mercati finanziari. “Se conflitti come quelli in Ucraina o Taiwan continuano a peggiorare, non si può escludere un collasso del mercato”. Inoltre il Giappone e alcuni paesi europei sono sull’orlo della recessione e lo specialista degli investimenti non si aspetta una grande ripresa nemmeno in Cina.
“Non siamo pessimisti e non ci aspettiamo una recessione globale. Si prevede però una crescita debole, soprattutto in Europa”, spiega Matthias Geissbühler. L’Europa è particolarmente vulnerabile, poiché molti paesi dipendono fortemente dal settore manifatturiero. Inoltre in Germania l’industria automobilistica e l’industria chimica stanno già perdendo slancio. A ciò si aggiunge una forte dipendenza delle esportazioni dalla Cina: “La crisi immobiliare e i problemi strutturali pesano sulla crescita del Paese”.
La crescita, soprattutto in Europa, dovrebbe essere debole
Matthias Geissbühler prevede pochi impulsi alla crescita in Europa nei primi sei mesi del 2025. “Gli indicatori anticipatori, come l’indice dei responsabili degli acquisti, continuano a diminuire. Non possiamo quindi contare su una ripresa a breve termine dell’Europa: si sta delineando piuttosto un nuovo declino”. Le incertezze politiche in Germania e Francia, nonché le discutibili prospettive di crescita nei paesi dell’Europa meridionale, come Spagna e Italia, aggravano ulteriormente la situazione.
Il calo dei tassi d’interesse mette le ali al settore immobiliare
Matthias Geissbühler vede la seconda metà dell’anno in modo più positivo: “Entro la fine del 2025, la BCE dovrebbe abbassare il tasso di riferimento all’1,5% per stimolare l’economia”. Resta tuttavia la prudenza: «Solo quando gli indicatori anticipatori mostreranno un aumento costante nell’arco di tre mesi sarà giunto il momento di riprendere gli investimenti in valori ciclici», afferma il CIO di Raiffeisen. Attualmente vede del potenziale nelle obbligazioni europee a breve scadenza, ma solo se i rischi valutari sono coperti.
In Svizzera il ciclo di riduzione dei tassi è già più avanzato. “Sono rimasto sorpreso nell’apprendere che la BNS ha abbassato il tasso di riferimento di 0,5 punti percentuali a dicembre. Una riduzione allo 0% nel corso dell’anno non sembra più esclusa”. Ciò dovrebbe stimolare il mercato immobiliare: “I fondi immobiliari torneranno allora sempre più in primo piano, perché offrono rendimenti distributivi interessanti con prospettive di aumento dei prezzi”.
Titoli tecnologici, oro o criptovalute?
I Magnifici Sette, i giganti della tecnologia Alphabet, Amazon, Apple, Meta, Microsoft, Nvidia e Tesla, hanno ampiamente contribuito al boom del mercato azionario del 2024. Queste società hanno registrato forti aumenti dei prezzi: “I prezzi delle azioni sono aumentati in media di due terzi, mentre i profitti sono aumentati “solo” del 30%. Di conseguenza le valutazioni sono aumentate notevolmente”, spiega Matthias Geissbühler. “I prezzi delle azioni sembrano già aver scontato le promesse future, ad esempio per quanto riguarda l’intelligenza artificiale”. L’esperto Raiffeisen prevede un netto rallentamento della crescita nel 2025 e consiglia di effettuare subito delle prese di profitto.
Anche l’oro ha raggiunto nuovi massimi nel 2024. “A ciò hanno contribuito, oltre al calo dei tassi d’interesse, anche il forte aumento del debito globale e le incertezze geopolitiche”, afferma Matthias Geissbühler. A ciò si aggiunge il fatto che molti paesi emergenti hanno ridotto le loro riserve in dollari a favore dell’oro. “L’oro ha ancora il suo posto in un portafoglio diversificato, anche se non prevediamo un ulteriore aumento del 30% nel 2025.”
D’altro canto sconsiglia le criptovalute: “Rimangono speculative e volatili. Preferiamo l’oro fisico all’oro digitale”.
Check-up della fortuna all’inizio dell’anno
All’inizio dell’anno è sempre consigliabile verificare il proprio portafoglio e, se necessario, effettuare delle riallocazioni. “I forti movimenti del mercato azionario del 2024 hanno sbilanciato molti portafogli. Potrebbe quindi essere saggio prendere parte degli utili ed effettuare alcune riallocazioni”. Matthias Geissbühler consiglia di scommettere su titoli conservativi con dividendi elevati come Novartis, Nestlé o Roche: “Questi titoli offrono sicurezza e distribuzioni solide”.
Inoltre, gli asset reali come il settore immobiliare e l’oro rimangono attraenti, soprattutto in un contesto di tassi di interesse in calo. Lo specialista in investimenti sottolinea l’importanza dell’approccio strategico: «Un check-up patrimoniale all’inizio dell’anno può aiutarvi a trovare il giusto equilibrio e a cogliere le opportunità». A tal fine è importante chiedersi di quali beni si ha bisogno e di quali si può fare a meno. “I conti di risparmio non fruttano quasi più interessi e, al netto dell’inflazione, sono possibili perdite. Se non hai bisogno dei tuoi soldi, è meglio investirli in modo ampiamente diversificato.”
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