Vieni contattato telefonicamente dalla tua banca – questo è il numero ufficiale – e all’altro capo del filo la persona si annuncia come tuo consulente. Fai attenzione: potrebbe trattarsi di “spoofing”, un metodo molto elaborato utilizzato dai truffatori per derubarti.
Come mai un truffatore può chiamarti e il tuo numero di banca appare sul tuo telefono? Si tratta di un processo chiamato “spoofing”, che consiste nell’usurpare il numero di un individuo o un’azienda per contattare terze parti e fingere di essere qualcun altro. L’obiettivo, ovviamente: svuotare i conti bancari delle vittime.
Da più di un anno i casi di truffe bancarie false sono in aumento in Svizzera e in particolare a Ginevra. Non si contano più gli sfortunati caduti in questa trappola, spesso anziani. Tra i nostri vicini francesi, stessa storia: la brigata finanziaria di Valence, interrogata da “France 3”, ha allertato oggi: “È una rete molto ben organizzata, che sta diventando virale”.
Sul sito della polizia cantonale di Vaud apprendiamo di più sul modus operandi dei criminali: «Il truffatore si finge impiegato di banca e informa la sua vittima di un presunto problema con la sua carta di credito o il suo conto. Il truffatore o un complice si organizza quindi per incontrare la vittima per ritirare la sua carta e il relativo codice per effettuare prelievi fraudolenti. In alcuni casi i truffatori chiedono alla vittima anche contanti.
Consigli della polizia
- Condividi le tue informazioni personali o bancarie solo con persone di cui ti fidi.
- Non fornire mai il tuo codice PINnemmeno alla tua banca.
- Affida la tua carta bancaria solo a persone di cui ti fidi.
- Educare attivamente gli anziani su queste truffe. Sono infatti particolarmente presi di mira.
- Fonte: votrepolice.ch
Se il caso sopra descritto è un classico, possono esistere diverse varianti. E i truffatori sono sempre più talentuosi: sanno mettere a proprio agio il proprio interlocutore, parlano “come i banchieri”, usando i termini appropriati e talvolta conoscono anche informazioni sulle loro vittime, come la data di nascita o l’indirizzo.
La polizia avverte inoltre: “Sii consapevole che è possibile che tu sia stato vittima di phishing prima di cadere vittima di una falsa truffa bancaria. Vale a dire che i tuoi dati bancari sono stati rubati prima di contattarti. Successivamente i truffatori potranno o utilizzare i dati per fidarsi di voi e quindi ottenere altre informazioni, oppure potranno chiedervi dei codici di convalida del pagamento se avete autorizzato la doppia autenticazione.
Come reagire?
Se ricevi una chiamata dalla tua “banca” e hai dei dubbi, una delle soluzioni è riattaccare e contattare a propria volta la tua banca, per verificare se si tratta effettivamente di un dipendente dell’istituto bancario che avevamo in linea.
Infine, la polizia consiglia di riattaccare immediatamente se una chiamata sembra sospetta, soprattutto se il tono è minaccioso o urgente. Ma anche agire in fretta se si è caduti nella rete del finto banchiere: non c’è nulla di cui vergognarsi.
Dovrai quindi chiamare la tua banca per bloccare i tuoi conti il più rapidamente possibile se hai condiviso le tue informazioni bancarie. Infine, avvisa la polizia e sporge denuncia se hai perso soldi.