Sovvenzioni alle imprese: si chiede la fine del “bar aperto” a “porte chiuse”.

Sovvenzioni alle imprese: si chiede la fine del “bar aperto” a “porte chiuse”.
Sovvenzioni alle imprese: si chiede la fine del “bar aperto” a “porte chiuse”.
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L’opposizione chiede la fine della liberalizzazione dei sussidi alle imprese pagate con miliardi di dollari dal governo Legault, “a porte chiuse”.

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Il portavoce liberale dell’economia, Frédéric Beauchemin, ha contestato la gestione dei fondi pubblici da parte del governo CAQ.

Il diario ha rivelato sabato che il governo di François Legault ha pagato quasi 15 miliardi di dollari in aiuti alle imprese da ottobre 2018 a giugno 2024. Si tratta di una media di 216 milioni di dollari al mese, ovvero il 67% in più di quanto concesso sotto il governo liberale di Philippe Couillard.

Il Ministero dell’Economia, dell’Innovazione e dell’Energia rilascia raramente comunicati stampa per annunciare la concessione di prestiti o investimenti, anche quando sono in gioco decine di milioni di dollari.

“Il CAQ è come i marinai in fuga. Spendono senza limiti, senza nemmeno guardare, senza responsabilità. Il loro approccio è patetico, ha dichiarato in un’intervista al nostro Ufficio parlamentare. Il CAQ ha deciso di essere il più interventista possibile nella nostra economia”.

Porte chiude

Beauchemin critica fortemente la gestione economica e l’interventismo del governo CAQ, che considera disorganizzato e inefficace, come un “open bar”.

Secondo lui gli investimenti sono stati effettuati senza obiettivi chiari o criteri misurabili affinché il governo potesse valutarne il successo.

Deplora una flagrante mancanza di trasparenza e l’assenza di una politica strutturata per guidare le decisioni, che paragona a spese improvvisate, isolate da una cerchia ristretta di decisori.

“I parametri di investimento, al CAQ, lo mettono su un angolo del tavolo, a porte chiuse”, ha affermato.

L’eletta di Marguerite-Bourgeoys ritiene che un quadro chiaro, simile a quello esistente sotto i liberali di Philippe Couillard, permetterebbe di controllare e razionalizzare meglio la spesa pubblica.

Assegno in bianco

Ruba Ghazal, portavoce di Solidarity, chiede la fine di questo “open bar”.

“Proprio ieri un professore dell’HEC Montreal ha ripetuto quello che ci dicono tutti gli specialisti: gli assegni in bianco alle imprese non funzionano. Il signor Legault ha studiato all’HEC come me, dovrebbe saperlo. 15,6 miliardi di dollari senza alcuna responsabilità o trasparenza rappresentano una cattiva gestione dei fondi pubblici. QS ha proposto che siano rispettate condizioni e criteri specifici prima di dare soldi pubblici alle aziende. Cosa aspetta il CAQ per metterle in atto e porre fine all’open bar? ha dichiarato.

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