“Se i dati continuano a confermare il nostro scenario di base, che vede l’inflazione tornare al target del 2% nel 2025, allora la direzione è chiara: prevediamo di abbassare ulteriormente i tassi di interesse”, ha affermato Christine.
La presidente della Banca centrale europea (BCE) Christine Lagarde ha annunciato lunedì che sta pianificando ulteriori tagli dei tassi, facendo seguito all’allentamento già lanciato diversi mesi fa, a fronte di una disinflazione avanzata e di maggiori rischi per la crescita.
“Se i dati che arrivano continuano a confermare il nostro scenario di base”, che prevede un ritorno dell’inflazione al target del 2% nel corso del 2025 nella zona euro, allora “la direzione è chiara: prevediamo di abbassare ulteriormente i tassi di inflazione”. ”, ha dichiarato la signora Lagarde durante un discorso in Lituania, a Vilnius.
“L’attuale politica monetaria resta restrittiva”, ha detto in anticipo, anche se giovedì scorso la BCE ha abbassato il tasso di riferimento per la quarta volta da giugno, portandolo al 3%.
I tassi di riferimento della BCE influiscono direttamente sui tassi debitori applicati dalle banche alle imprese e alle famiglie.
Riducendoli gradualmente, l’istituto monetario può stimolare la crescita garantendo al tempo stesso che questa non rilanci l’inflazione.
I mercati si aspettano diversi tagli dei tassi da parte della BCE nel 2025 per portare il tasso di riferimento intorno al 2%, ovvero un livello cosiddetto neutrale che non penalizza né sostiene l’economia.
La BCE può permettersi di intraprendere questa strada perché il contesto nella zona euro è cambiato radicalmente dopo il picco di inflazione di oltre il 10% osservato nell’autunno del 2022.
Due anni dopo, la preoccupazione riguarda più “prospettive di crescita più deboli del previsto e una maggiore incertezza legata agli eventi geopolitici”, ha affermato Lagarde.
La BCE ha quindi adeguato la sua comunicazione: i tassi non devono più rimanere “sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario”, una formula utilizzata dal 2022 in un contesto di inflazione elevata e incertezza sulla sua traiettoria futura.
Giovedì scorso, durante l’ultima riunione di politica monetaria dell’anno, la BCE ha eliminato il termine “restrittivo”. Fiduciosa in un ritorno “sostenibile” dell’inflazione entro i limiti del suo mandato, vuole ora mettere in atto una politica “appropriata” sui tassi, basata sui dati economici.
È possibile “tornare a una situazione in cui l’orizzonte della politica (monetaria) può essere adattato in base alla natura, alla portata e alla persistenza degli shock, secondo necessità”, ha concluso il primo guardiano dell’euro.