I dipendenti pubblici e gli agricoltori rischiano di essere i più colpiti se verrà approvata la mozione di censura contro il governo.
Con l’utilizzo del 49-3 di Michel Barnier per il bilancio 2025 questo lunedì 2 dicembre, il suo governo, minacciato da una mozione di censura, è più che mai al centro dell’attenzione. Se le conseguenze toccassero più direttamente la sfera politica, l’economia francese rischierebbe di soffrire se venisse approvata la censura.
Dopo lo scioglimento dell'Assemblea nazionale voluto da Emmanuel Macron lo scorso giugno, la Francia vive un nuovo scenario senza precedenti con una mozione di censura che ha forti probabilità di successo grazie all'opposizione del Raggruppamento Nazionale e di gran parte dei Nuovi Popolari Fronte interno all'Emiciclo, che potrebbe portare al rovesciamento del governo. Se il contesto politico sarà sconvolto da questo contesto, la situazione di bilancio, finanziaria ed economica della Francia sarà altrettanto colpita e le conseguenze sarebbero diverse.
Un debito sull’orlo dell’esplosione
Il budget proposto dal governo, all'origine di tutti i disaccordi, mirava a ridurre il deficit che attualmente è del 6,1% al 5% nel 2025, con un piano di risparmio di 60 miliardi di dollari. Un’ambizione che ha richiesto un giro di vite nei confronti dei contribuenti e dei servizi pubblici francesi, già ampiamente criticati.
Ma il piano di Barnier, ora esposto alla censura, rischia di andare in pezzi. In caso di rovesciamento del governo, il deficit francese potrebbe aumentare fino al 6,4% del Pil: la caduta del governo spingerà il Parlamento ad adottare una “legge speciale”, prevista dall'articolo 47 della Costituzione.
Rinnovato il bilancio 2024
In generale, questa “legge speciale” si tradurrebbe in un rinnovamento del bilancio 2024, lontano dallo shutdown previsto da Elisabeth Borne la settimana scorsa. Verrebbero così congelati i crediti assegnati ai ministeri, il che consentirebbe di risparmiare fino a 18 miliardi. Ma in decadi, è l'imposta sul reddito che rischia di integrare 380.000 nuove famiglie mentre 17 milioni di francesi pagherebbero di più, con il risultato… 3 miliardi di entrate per lo Stato, ma più cittadini in grande difficoltà, perché le tasse non saranno più indicizzato all’inflazione.
Ma questi 3 miliardi di risparmi finiranno subito nelle tasche dei pensionati grazie alla rivalutazione delle pensioni dal 1° gennaio, inserita nel Codice della previdenza sociale, indipendentemente dal governo.
ud83dudd34 Quali conseguenze in caso di censura governativa?
ud83dudde3ufe0f “Nessuno può affermare che non ci sarebbe un impatto considerevole. 18 milioni di famiglie pagheranno più tasse” indica @antoine_armandMinistro dell'Economia, delle Finanze e dell'Industria.#Les4V pic.twitter.com/3OkRr1gWxZ
— Telematina (@telematina) https://twitter.com/telematin/status/1863849546725376090?ref_src=twsrc%5Etfw
Gli agricoltori nel mirino
Per il ministro dell'Economia e delle Finanze Antoine Armand la situazione sarebbe molto più catastrofica, secondo il suo commento sul set di Telematina questo martedì 3 dicembre 2024. “La situazione non gioverebbe a nessun francese e creerebbe solo dei perdenti”ha stimato. Gli agricoltori rischiano di essere i più colpiti dal voto sulla mozione di censura: verranno sospese le misure promesse dai governi Attal e Barnier, compresa la rinuncia al previsto aumento della tassa sul gasolio non stradale, previsto nella Finanziaria 2025. Le famiglie che desiderano accedere ad un immobile rischiano di rivedere i propri piani, poiché l'ampliamento del prestito a tasso zero promesso dal governo Barnier non sarà più all'ordine del giorno.
Dipendenti pubblici in crisi
I dipendenti pubblici rischiano di essere i grandi perdenti in questa situazione. Il bilancio 2025 prevedeva di aumentare gli stanziamenti per la missione Difesa di 3,3 miliardi di euro in più rispetto all’anno precedente. Il finanziamento di nuovi commissariati di polizia o lo spiegamento di nuove forze di polizia non saranno quindi più all'ordine del giorno, come ha spiegato Bruno Retailleau sul set di TF1 martedì 3 dicembre. Sul piano diplomatico e nel contesto della guerra in Ucraina ma anche in Medio Oriente, la situazione rischia di diventare tesa, con il ministro Sébastien Lecornu che ha annunciato che l'ordine per la futura portaerei prevista per il prossimo anno potrebbe essere rinviato.
Perdenti… E vincitori
D'altro canto, se la mozione di censura venisse approvata, ciò andrebbe a vantaggio di alcune aziende e di alcuni settori di attività: i redditi più alti delle aziende con un fatturato superiore a un miliardo di euro sfuggiranno allo sforzo eccezionale chiesto da Michel Barnier attraverso un'aliquota fiscale minima. La rinuncia al bilancio 2025 andrà a beneficio anche del settore dei giochi online, dei laboratori ma anche dei noli marittimi per i quali era previsto un aumento della tassazione.
Multa da 1,5 miliardi di euro per la Francia
Già segnalata dall’Unione Europea per il suo deficit eccessivo, la Francia rischia di trovarsi in grossi guai e potrebbe dover affrontare una multa fino a 1,5 miliardi di euro ogni sei mesi in caso di mozione di censura. In questione: il debito che rischia di aumentare ulteriormente, mentre Parigi deve correggere l'asticella… Senza contare che la situazione rischia di rallentare gli investimenti delle imprese e che le famiglie sarebbero più incoraggiate a risparmiare piuttosto che a consumare, una cattiva notizia per una crescita che non dovrebbe supereranno l'1% l'anno prossimo, ma piuttosto ristagneranno allo 0,5%, secondo l'UFC.