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Le normative europee sulla protezione dei dati (GDPR) richiedono che i giocatori online ottengano il consenso dell’utente prima di utilizzare questi cookie. Tuttavia, sempre più piattaforme online scelgono di chiedere un risarcimento finanziario a coloro che rifiutano i cookie, per compensare la perdita di entrate pubblicitarie. Questo modello è già stato adottato da importanti testate giornalistiche come Il mondo, Il Paese o anche Immagine.
In Belgio, DPG Media sta sperimentando con cautela questo modello, come dimostra una finestra pop-up che alcuni utenti vedono apparire quando visitano uno dei suoi siti. Per il momento si tratta di un test “su scala molto piccola”, ha detto un portavoce di DPG Media, An Goovaerts. “Nell’ambito di questo esperimento, gli utenti che scelgono l’opzione a pagamento in realtà non pagano, ma ricevono informazioni sul test e navigano nel sito senza cookie”, spiega. Il modello “paga o acconsenti” è solo “una delle tante opzioni che stiamo esplorando”, aggiunge.
Questo modello, tuttavia, dà luogo a dibattiti giuridici. Alcuni esperti si chiedono se il consenso sia veramente gratuito quando l’unica alternativa è pagare. Il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB), l’organismo europeo responsabile della protezione dei dati, ha espresso riserve su questo modello, ritenendo che “il diritto fondamentale alla protezione dei dati non dovrebbe diventare un’opzione a pagamento”. L’EDPB lascia però spazio di manovra, ricordando in particolare che i giocatori online non sono tenuti a offrire servizi gratuiti.
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