Capital Video: Credito immobiliare: i tassi continuano a scendere a luglio, nonostante la svolta della RN
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Lo sfondamento del Raggruppamento Nazionale (RN) alle elezioni legislative non ha raffreddato le banche. A luglio, mentre alcuni mantengono i loro tassi sui prestiti immobiliari, altri continuano il movimento al ribasso, secondo un comunicato stampa del broker Vousfinancer: «Finora lo scioglimento non ha avuto ripercussioni sui tassi ipotecari che restano più attraenti che mai. Le scale che abbiamo ricevuto dal 9 giugno sono per la maggior parte stabili o tendenti al ribasso, a testimonianza della intatta disponibilità delle banche a concedere prestiti., secondo Julie Bachet, direttrice generale di Vousfinancer. Un’osservazione condivisa sul social network X da Maël Bernier, portavoce del broker Meilleurtaux: “La tendenza non è verso il panico rialzista nelle banche”.
I mutuatari possono ottenere un prestito in media su 15 anni al 3,50%, al 3,70% su 20 anni e infine al 3,90% su 25 anni. Le riduzioni ammontano quindi in media a 0,05 punti per ciascuno di questi periodi, anche se alcune strutture possono essere più volontarie mostrando una riduzione di 0,25 punti. A dimostrazione della loro volontà di conquistare clienti, le banche hanno anche riaperto il rubinetto del credito, istituendo sistemi di tassi agevolati per chi acquista per la prima volta.
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Nessun aumento dei tassi del debito francese
In un contesto politico francese molto instabile, alcuni analisti temevano un’impennata dei tassi debitori sul debito francese, detti anche Obbligazioni assimilabili al Tesoro (OAT), che avrebbe portato sulla sua scia quello dei tassi sui prestiti immobiliari. Al momento non è così. L’OAT francese ha raggiunto il 3,285% all’apertura del 1 luglio 2024, un livello stabile rispetto allo scorso fine settimana. Secondo François Rimeu, analista del Crédit Mutuel Asset Management, sì “improbabile così com’è” che il tasso del debito francese scenda nel breve termine.
Già il giorno dopo l’annuncio dello scioglimento dell’Assemblea nazionale i mercati non erano particolarmente preoccupati. “Dovremo aspettare il risultato finale delle elezioni, il 7 luglio, per vedere come reagiranno i mercati e le banche, e se aumenterà l’aumento dei tassi debitori statali”stima Sandrine Allonier, portavoce di Vousfinancer.