Nel 2023, il CNOPS ha continuato ad attingere alle proprie riserve di sicurezza per colmare il deficit

Nel 2023, il CNOPS ha continuato ad attingere alle proprie riserve di sicurezza per colmare il deficit
Nel 2023, il CNOPS ha continuato ad attingere alle proprie riserve di sicurezza per colmare il deficit
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Il Fondo nazionale per gli organismi di sicurezza sociale (CNOPS) ha tenuto, il 27 giugno 2024, la 28a sessione del suo consiglio di amministrazione del settore pubblico AMO, sotto la presidenza di Miloud Massid, indica un comunicato stampa del Fondo. Il Consiglio di amministrazione ha approvato il rendiconto finanziario del Fondo per l’anno 2023 e la relazione di attività.

I revisori hanno certificato, senza alcuna riserva, i conti di tutti i regimi gestiti dal CNOPS, che coprono 3,8 milioni di personeche costituisce una novità assoluta per gli istituti di protezione sociale.

AMO: 3,11 milioni di beneficiari nel 2023

Il Consiglio di Amministrazione ha esaminato gli indicatori AMO-Settore Pubblico per l’anno 2023. Il numero dei beneficiari raggiunti 3.111.030 persone, e i contributi degli assicurati ammontavano a 6,31 miliardi di dirhamrispetto a 6,12 miliardi di dirham nel 2022, con un aumento di 3%.

Considerando questo lento andamento dei contributi e dopo l’elaborazione di 6 milioni di pratiche di malattia, è stato raggiunto il pagamento delle prestazioni 7,45 miliardi di dirham nel 2023, rispetto a 5,86 miliardi di dirham nel 2022, registrando quindi un aumento 27%.

Dall’entrata in vigore dell’AMO nel 2005, i pagamenti complessivi agli assicurati e ai fornitori di prestazioni sanitarie sono stati: a 79 miliardi di dirham.

Un deficit di 1,28 miliardi di DH

Il divario tra contributi e pagamenti nel 2023 ha generato un deficit di 1,28 miliardi di dirhamdopo due anni di deficit, nel 2022 e nel 2021, dove l’AMO ha registrato disavanzi di 878 dollari americani e di 1,51 miliardi di dirham.

In questo contesto, CNOPS è stato costretto a riacquistare 1,6 miliardi di dirham delle sue riserve di sicurezza per onorare i suoi impegni nei confronti degli assicurati e degli operatori sanitari, mettendo l’AMO a rischio di esaurire le sue riserve entro il 2027.

Questa situazione è spiegata da la continua espansione del paniere sanitario, in particolare nei medicinali costosi, senza studi medico-economici, i prezzi elevati dei medicinali, dei dispositivi medici e delle analisi biologiche, delle cure odontoiatriche… così come il ritardo nell’approvazione della decisione di porre un limite al rimborso delle corone in metallo ceramico, e debolezza del sistema di controllo medico delle spese sanitarie, limitazione dei contributi e mancata revisione delle loro tariffe dal 2005.

3,7 miliardi di dirham per malattie costose e di lunga durata

Questa situazione si spiega anche con l’aumento del numero di persone che soffrono di malattie costose e di lunga durata e delle loro spese, a 3,7 miliardi di dirham nel 2023, o 53% spesa. Al CNOPS si aggiunge anche l’invecchiamento della popolazione assicurata (il numero degli assicurati in pensione è aumentato dal 20,8% del 2006 al 38,4% nel 2023), nonché l’aumento del tasso dei sinistri dal 51,6% nel 2022 al 52,9% nel 2023.

Il Consiglio di Amministrazione ha pertanto approvato una decisione sollecitando le autorità competenti ad interveniremisure di emergenza necessarie per garantire la sostenibilità dell’AMO-Settore Pubblico e ripristinarne l’equilibrio finanziario.

Il consiglio di amministrazione del CNOPS ha inoltre esaminato il disegno di legge relativo alla fusione dei piani AMO e “ha esortato il governo a preservare i diritti acquisiti degli assicurati e a tutelare i dipendenti del CNOPS e delle mutue alla luce delle disposizioni ambigue del disegno di legge 54- 23 sulla fusione dei piani AMO che ne minacciano il futuro ed escludono CNOPS e Mutuelle dal campo di applicazione dell’AMO”, constata il comunicato stampa del CNOPS.

Il consiglio di amministrazione ha inoltre invitato le autorità competenti ad accelerare l’approvazione dello status dei dipendenti CNOPS, cosa che non è avvenuta non è stato rivisto dal 2011. Il ritardo nell’approvazione di questo status e l’incertezza sul futuro del Fondo e delle Mutue “stanno causando un’emorragia di risorse umane, catturate dalle istituzioni che lavorano nel campo della protezione sociale”.

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