Bruxelles mette in guardia Meta dalla versione a pagamento di Facebook e Instagram per l’Europa

Bruxelles mette in guardia Meta dalla versione a pagamento di Facebook e Instagram per l’Europa
Bruxelles mette in guardia Meta dalla versione a pagamento di Facebook e Instagram per l’Europa
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La Commissione europea ritiene che il gruppo americano non offra una vera scelta agli utenti di Internet e violi la legge sui mercati digitali.

Dopo Apple la scorsa settimana, è il turno di Meta di subire l’ira della Commissione Europea. Proprio come il progettista dell’iPhone, il gruppo dietro Facebook e Instagram non rispetterebbe il Digital Markets Act (DMA), che mira a rinvigorire la concorrenza nell’economia digitale. Ciò lo espone a diversi miliardi di euro di multe. Meta ora ha il diritto di accedere al fascicolo dell’indagine e di difendersi. L’indagine dovrà chiudersi entro la fine di marzo 2025.

Bruxelles critica il gruppo di Mark Zuckerberg per aver introdotto in Europa, nel novembre 2023, un abbonamento facoltativo a pagamento a Facebook e Instagram. Chi si abbona, per un minimo di 10 euro al mese, non vedrà più la pubblicità sui due social network.

“Una scelta binaria”

Questo abbonamento è stato introdotto da Meta per conformarsi, ai suoi occhi, alla DMA offrendo un’alternativa agli utenti Internet europei che rifiutano che i propri dati su Facebook e Instagram vengano catturati e combinati per visualizzare gli annunci pubblicitari più pertinenti possibili. La DMA indica infatti che gli utenti Internet europei devono avere la possibilità di accettare o rifiutare questa pratica.

Ma per la Commissione la scelta tra “paga o acconsenti” («pagare o acconsentire») non è realmente uno. “È una scelta binaria, che costituisce una violazione del DMA”, indica il commissario per il mercato interno Thierry Breton. Bruxelles critica Meta per non aver proposto un’alternativa più equilibrata, come invece farebbe “una versione meno personalizzata ma identica” (cioè gratuito) dai suoi social network. “Vogliamo dare ai cittadini gli strumenti per controllare i propri dati e optare per una pubblicità meno personalizzata”aggiunge la vicepresidente della Commissione Margrethe Vestager.

Maggiori informazioni a seguire…

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