un investimento statale da 800 milioni di euro per il futuro energetico

un investimento statale da 800 milioni di euro per il futuro energetico
un investimento statale da 800 milioni di euro per il futuro energetico
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Un passo importante per la transizione energetica francese inizia con il ritorno in servizio della centrale di Gardanne, riconvertita a biomasse. Dopo mesi di incertezza e trattative, questo rilancio segna un punto di svolta nel settore energetico.

Una storica centrale elettrica in continuo mutamento

Inizialmente progettata per il carbone, la centrale elettrica di Gardanne, di proprietà di GazelleEnergia (una filiale di EPH), ha subito un'importante conversione alla biomassa nel 2015. Questa tecnologia si basa sulla combustione di materiali organici e vegetali, un'alternativa presentata come più sostenibile di fronte alle sfide climatiche. Tuttavia, le difficoltà economiche e le fluttuazioni del mercato dei carburanti ne hanno fermato la produzione nel 2023.

Grazie ad a convenzione stipulata con lo Statol'impianto beneficia ora di un contratto di riacquisto indicizzato al costo della materia prima, con un prezzo oscillante tra 250 e 260 euro al megawattora. Questo nuovo quadro garantisce la sostenibilità finanziaria per i prossimi otto anni. Anche lo Stato investe 800 milioni di euro a sostenere questo progetto, rendendo Gardanne un attore chiave nella transizione energetica francese.

Riavviare l'impianto al più presto Gennaio 2025 rappresenta un sollievo per 500 posti di lavoro diretti e indirettitra cui 100 dipendenti e quasi 400 subappaltatori che lavorano nella fornitura di legno. Secondo Frederic Farochepresidente di GazelEnergie, questo rilancio era essenziale per evitare licenziamenti di massa e garantire un futuro stabile a questi lavoratori. Tuttavia, erano necessari aggiustamenti significativi. Produzione annua, limitata a 4.000 oresaranno ridotti della metà rispetto agli obiettivi iniziali, al fine di controllare i costi e rispettare i vincoli ambientali.

Sfide ambientali e critiche

Il progetto non è sfuggito alle polemiche. Sebbene il legno utilizzato sia certificato sostenibile, parte delle materie prime provengono dall'estero, in particolare dal Brasile. Stanno emergendo critiche sull’impatto ecologico di questa importazione, tra emissioni di carbonio legate ai trasporti e al disboscamento. Inoltre, le tariffe negoziate, che sono ben al di sopra dei prezzi attuali dell’elettricità (circa 67 euro/MWh), sollevano interrogativi sulla competitività di questo modello.

Tabella riepilogativa dei dati salienti:

Elemento Dettagli
Tecnologia Biomasse (materiali organici, piante)
Investimento statale 800 milioni di euro
Contratto di riacquisto 250-260 €/MWh
Durata del contratto 8 anni
Produzione annua prevista 4.000 ore
Lavori salvati 500 (diretti e indiretti)

Una leva per la transizione energetica

La rimessa in servizio di Gardanne avviene in un contesto energetico teso, segnato dalle sfide post-carbone e dalle fluttuazioni del mercato globale. Diversificando le fonti energetiche, la Francia punta a una maggiore sicurezza energetica rispettando i suoi impegni climatici. Tuttavia, le domande persistono: questo modello è veramente sostenibile a lungo termine? I benefici ambientali superano i costi elevati per i contribuenti?

I prossimi mesi saranno decisivi per valutare l’efficacia e la sostenibilità di questo rilancio. Ma una cosa è certa: la centrale di Gardanne simboleggia una Francia alla ricerca di un delicato equilibrio tra imperativi economici e transizione verde.

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