L’indice del dollaro è sceso dello 0,6% nelle negoziazioni all’inizio della settimana e il tasso a 10 anni degli Stati Uniti è sceso di 10 punti base rispetto al livello di venerdì sera.
Scott Bessent è un miliardario, personaggio molto noto a Wall Street, per aver lavorato con George Soros ma anche per aver creato la propria società di investimenti Key Square Group.
Scott Bessent dovrà ancora essere confermato dal Senato per questo nuovo incarico ma ciò che ha fatto piacere ai mercati è che ha un approccio progressista all’implementazione delle tasse doganali ed è favorevole ad una fase di negoziazione sulla determinazione dell’importo esatto delle tasse commerciali prima della loro attuazione. Ha anche un approccio che va nella direzione del controllo del deficit di bilancio.
Questa volontà di controllare il deficit è importante agli occhi del mercato obbligazionario perché ecco cosa emerge dall’ultimo rapporto semestrale della Fed sulla stabilità finanziaria: “Le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito pubblico americano sono in cima alla classifica elenco di questo sondaggio, seguito dall’escalation delle tensioni in Medio Oriente e dall’incertezza politica”.
L’altra cosa che ha soddisfatto il mercato obbligazionario questa mattina è che ha battuto altri candidati più radicali, tra cui l’ex membro della Federal Reserve Kevin Warsh, il co-presidente della transizione di Trump, Howard Lutnick, che ha beneficiato del sostegno di Elon Musk.
Difficile però dire in questa fase se questa nomina avrà effetti allentanti duraturi sul dollaro e sui tassi, in attesa di avere dettagli sulla futura politica commerciale americana.
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