L’incertezza regna ancora sui subaffitti. La riforma volta a regolamentarli maggiormente è in cantiere e i campi sono molto vicini. D’altro canto gli svizzeri dovrebbero rifiutare il 52% della revisione per agevolare la risoluzione del contratto di locazione per esigenze personali.
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24 novembre 2024 – 13:59
(Keystone-ATS) I risultati parziali rientrano ancora in un margine di errore del +/- 3%. In diversi cantoni di lingua tedesca, come i Grigioni o l’Argovia, il “sì” a subaffitti più regolamentati è stato chiaramente in testa. Anche il Ticino ha accettato la riforma con oltre il 54%.
Anche nella Svizzera romanda il Vallese si avvia verso l’accettazione. Ginevra dirà ampiamente “no” con oltre il 64%, mentre anche Vaud (59%) e Neuchâtel (62%) si schierano nel campo dei rifiuti. A Friburgo il no prevale con oltre il 53%.
Allo stesso tempo il popolo svizzero dovrebbe rifiutare l’altra riforma, che riguarda i licenziamenti agevolati per le esigenze proprie dei proprietari. Secondo i risultati parziali la riforma verrebbe respinta in tutti i cantoni francofoni, in particolare a Ginevra dal 67% della popolazione. Solo il Vallese fa eccezione.
Nella Sarine si collocano nel campo dei no anche Zurigo (57% no), Lucerna (51%) e Basilea Città (65%). Altri cantoni sono chiaramente favorevoli al sì, come Argovia (51%) o Grigioni (57%).
Due riforme
L’anno scorso il Parlamento ha approvato due progetti degli ambienti proprietari. La prima riguarda il subaffitto, la seconda la risoluzione del contratto di locazione per esigenze proprie dei proprietari. L’Associazione svizzera per la difesa degli inquilini (Asloca) ha lanciato con successo un referendum contro le due revisioni.
In un contesto di carenza di alloggi, secondo gli ambienti dei diritti e dei proprietari, il diritto di locazione deve essere allentato. La sinistra e Asloca denunciano un “irrigidimento” sfavorevole agli inquilini.
Il primo progetto ha l’obiettivo dichiarato di prevenire il subaffitto abusivo. Gli inquilini dovranno in futuro inviare una richiesta scritta al locatore se desiderano subaffittare il loro alloggio. E anche il locatore deve rispondere per iscritto. Quest’ultimo può anche rifiutare il subaffitto se dura più di due anni o gli presenta notevoli inconvenienti.
Il secondo progetto mira a semplificare la risoluzione del contratto di locazione per le esigenze dei proprietari. Secondo la legge in vigore, questi ultimi possono utilizzare rapidamente l’alloggio o il locale commerciale preso in affitto, facendo valere un bisogno urgente per se stessi o per i loro parenti stretti.
In realtà, spesso è difficile per loro dimostrare l’urgenza di questa esigenza. Il che può portare a lunghe procedure legali, ha sottolineato la destra. La revisione chiarisce cosa si intende per urgenza: un bisogno importante e attuale, oggettivamente accertato.