È tempo di frugalità per STMicroelectronics. Il produttore franco-italiano di componenti elettronici ha confermato, mercoledì 20 novembre, un risparmio di diverse centinaia di milioni di dollari entro il 2027. “Dobbiamo riorganizzare i nostri siti per guadagnare competitività in un mercato sempre più aggressivo”sottolinea Jean-Marc Chéry, direttore generale della STMicroelectronics. Anche se non è stata ancora annunciata alcuna riduzione del personale, l’industriale ha comunque assicurato “che nessun sito verrà chiuso”.
Il gruppo ha annunciato che ritirerà la produzione degli inserti in carburo di silicio da 150 mm per concentrarsi sulla produzione degli inserti da 200 mm. L’azienda intende raddoppiare la propria capacità produttiva di carburo di silicio. La capacità produttiva di wafer da 300 mm dovrebbe rimanere stabile dopo un’ondata di investimenti negli ultimi tre anni. “Intendiamo consolidare la nostra competitività accelerando la nostra capacità produttiva di wafer di silicio a 300 millimetri e di carburo di silicio a 200 mm”riassume Jean-Marc Chery, amministratore delegato della multinazionale.
STMicroelectornics attualmente produce wafer in carburo di silicio su due linee per wafer da 150 mm a Catania, in Italia, e ad Ang Mo Kio, a Singapore. Un terzo sito è attualmente in costruzione a Chongqing (Cina). In joint venture con Sanan Optoelectronics, il progetto mira a produrre wafer da 200 mm per servire il mercato cinese. L’azienda franco-italiana ha inoltre annunciato, a maggio, l’apertura di un nuovo stabilimento a Catania dedicato alla produzione in grandi volumi di carburo di silicio da 200 mm.
Obiettivo 20 miliardi di dollari
Raffreddato da un’attività particolarmente fiacca nel 2023 e nel 2024, l’industriale spera di superare i 20 miliardi di dollari di entrate nel 2030, e non più tra il 2025 e il 2027 come indicato due anni fa. Le sue vendite dovrebbero raggiungere i 13,3 miliardi di dollari entro la fine dell’anno, rispetto ai 17,3 miliardi di dollari del 2023. Prima di superare la soglia dei 20 miliardi di dollari, l’industriale prevede un primo passo verso i 18 miliardi di dollari di fatturato entro il 2028, per un margine operativo compreso tra 22 e il 24% – rispetto al 30% del piano precedente.
Il gruppo soffre soprattutto della stagnazione del mercato dei chip destinati alle auto elettriche, mentre le vendite di auto elettriche sono al collasso. L’utile netto di STMicroelectronics è stato ridotto di tre volte nel terzo trimestre rispetto al 2023, mentre i suoi ricavi sono crollati del 27%, raggiungendo i 3,2 miliardi di dollari. Con un calo dei ricavi in tutte le sue attività, e più in particolare nel settore dei microcontrollori, l’azienda prevede un ulteriore deterioramento della sua situazione all’inizio del 2025.