L’Eurozona si avvia verso una crescita moderata nel 2025

L’Eurozona si avvia verso una crescita moderata nel 2025
L’Eurozona si avvia verso una crescita moderata nel 2025
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Bruxelles prevede una crescita del prodotto interno lordo (Pil) dell’1,3% nel 2025, dopo lo 0,8% nel 2024. L’inflazione nella zona euro dovrebbe scendere al 2,1%, dopo il 2,4% di quest’anno.

La Commissione europea ha annunciato venerdì di aspettarsi una leggera accelerazione della crescita economica e un continuo rallentamento dell’inflazione per il prossimo anno, sottolineando al contempo l’incertezza legata alle tensioni geopolitiche.

Bruxelles prevede una crescita del prodotto interno lordo (Pil) dell’1,3% nel 2025, dopo lo 0,8% nel 2024. L’inflazione nella zona euro dovrebbe scendere al 2,1%, dopo il 2,4% di quest’anno.

Questi dati sono pressoché invariati rispetto alle ultime previsioni dell’esecutivo europeo pubblicate il 20 giugno. Per il prossimo anno prevede poi una crescita dell’1,4% e un’inflazione già al 2,1%.

L’aumento dei prezzi al consumo dovrebbe quindi essere molto vicino all’obiettivo del 2% fissato dalla Banca Centrale Europea (BCE) nel 2025. Ha rallentato significativamente dopo aver raggiunto l’8,4% nel 2022 sullo sfondo della guerra in Ucraina, poi il 5,4% nel 2023.

Il tasso di disoccupazione, già ai livelli più bassi, dovrebbe scendere ulteriormente l’anno prossimo al 6,3% nei 20 paesi che condividono la moneta unica, dopo il 6,5% di quest’anno.

“Si prevede che la crescita accelererà grazie all’aumento dei consumi, sostenuti da un aumento del potere d’acquisto e da una disoccupazione ancora a livelli storicamente bassi, nonché da un previsto miglioramento dei livelli di investimento”, ha sintetizzato il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, mettendo in guardia da “elevata incertezza geopolitica”.

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e il conflitto in Medio Oriente mettono a rischio soprattutto l’approvvigionamento energetico dell’Europa.

Inoltre, l’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti ha sollevato timori di misure protezionistiche che potrebbero trascinare il mondo in una guerra commerciale, particolarmente dannosa per l’Europa, la cui economia dipende fortemente dal commercio internazionale.

“Le sfide strutturali e l’incertezza geopolitica pesano sulle nostre prospettive future. Gli Stati membri dovranno seguire un percorso stretto volto a ridurre i livelli di debito sostenendo al tempo stesso la crescita”, ha avvertito il commissario all’Economia Paolo Gentiloni.

Ha riaffermato la necessità di attuare vaste riforme economiche, ispirate dall’ex capo del governo italiano Mario Draghi, promesse la settimana scorsa dai capi di Stato e di governo dell’UE riuniti in un vertice a Budapest.

Le vie di riforma includono un approfondimento del mercato interno dei servizi, in particolare nel settore finanziario, una riduzione e un’armonizzazione delle normative nonché massicci investimenti finanziati a livello dei Ventisette.

“Guardando al futuro, rafforzare la nostra competitività attraverso investimenti e riforme strutturali è essenziale per stimolare la crescita potenziale e affrontare un contesto di crescenti rischi geopolitici”, ha affermato Gentiloni.

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