La Cina apre un’indagine antidumping sulle importazioni europee di carne suina

La Cina apre un’indagine antidumping sulle importazioni europee di carne suina
La Cina apre un’indagine antidumping sulle importazioni europee di carne suina
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L’annuncio cinese suona come una ritorsione per le misure europee adottate la scorsa settimana contro Pechino riguardo al mercato delle auto elettriche. Lunedì 17 giugno la Cina ha annunciato di aver avviato un’indagine antidumping sulle importazioni di carne suina e prodotti a base di carne di maiale dall’Unione Europea.

Il Ministero del Commercio “ha aperto un’indagine antidumping sulle importazioni di carne suina e prodotti dall’Unione Europea”, ha detto in un comunicato stampa. L’indagine fa seguito ad una richiesta “presentato ufficialmente dalla China Livestock Association per conto dell’industria suina domestica”ha precisato il ministero.

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Questo annuncio si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Pechino e l’Unione Europea, desiderosa di ridurre la propria dipendenza dalla Cina, soprattutto in campo tecnologico. La scorsa settimana l’UE ha dichiarato che imporrà tariffe aggiuntive sulle importazioni di veicoli elettrici cinesi a partire dal prossimo mese, a seguito di un’indagine antisovvenzioni aperta nel settembre 2023.

Finora nell’UE i veicoli prodotti nelle fabbriche cinesi erano tassati al 10%. Bruxelles prevede di aggiungere dazi compensativi del 17,4% per il produttore cinese BYD, del 20% per Geely e del 38,1% per SAIC, dopo quasi nove mesi di indagini.

Pechino denuncia il protezionismo europeo

Pechino ha poi subito denunciato “comportamento puramente protezionistico” degli europei, attraverso un comunicato stampa del Ministero del Commercio. La Cina aveva avvertito che ciò sarebbe avvenuto “tutte le misure per difendere fermamente i loro legittimi diritti”.

A gennaio aveva già aperto un’inchiesta antidumping sui brandy europei, compreso il cognac francese. Avviata dopo una denuncia dei professionisti cinesi dell’alcol, questa procedura è considerata dagli osservatori anche una misura di ritorsione all’indagine europea sui sussidi per le auto elettriche prodotte in Cina, in gran parte sostenuta dalla Francia.

La Cina, in occasione della visita del presidente Xi Jinping in Francia all’inizio di maggio, ha tuttavia dato alcune garanzie a Parigi, impegnandosi a facilitare l’accesso ad alcuni prodotti francesi, tra cui gli intestini di maiale.

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Il mondo con l’AFP

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