La Francia minacciata dalla crisi finanziaria?

La Francia minacciata dalla crisi finanziaria?
La Francia minacciata dalla crisi finanziaria?
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La Francia rischia una crisi finanziaria in caso di vittoria del Raggruppamento Nazionale e del Fronte Popolare alle elezioni legislative previste tra 15 giorni, avverte tra gli altri Bruno Le Maire, ministro dell’Economia. Dovremmo prendere sul serio questo avvertimento?

Le dichiarazioni allarmistiche provengono da chi ha più da perdere nelle prossime elezioni legislative, Renaissance, il partito del presidente, così come i repubblicani. Ma l’entusiasmo è molto evidente e reale anche sui mercati.

L’incertezza politica e la paura dell’instabilità del governo hanno fatto vacillare il mercato azionario. La settimana scorsa ha perso il 6%, cancellando tutti i guadagni accumulati dall’inizio dell’anno. Sul mercato del debito, il tasso dei buoni del Tesoro a 10 anni, il barometro Finanze pubbliche francesi, è al 3,1% mentre il tasso tedesco è sceso al 2,36%. Il divario tra i due si è improvvisamente allargato, raggiungendo gli 80 punti, la variazione più ampia mai osservata dalla crisi del debito del 2012. Lo sfondo di questo brutale declino è la fragilità del settore pubblico francese, con un deficit che ha superato il 5% nel 2023 il suo rating sovrano è stato recentemente abbassato da Standard and Poor’s.

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Uno scenario in stile Liz Truss?

La Francia potrebbe rivivere la crisi vissuta dal Regno Unito nel 2022. Lizz Truss, il primo ministro britannico di breve durata, propose quindi massicci tagli fiscali senza fornire nuove entrate. In pochi giorni i tassi britannici salgono alle stelle, la sterlina crolla, ci vogliono l’intervento della Banca d’Inghilterra e le dimissioni di Liz Truss per riportare la calma. Ciò che il Comune sanziona è la spesa non finanziata. Esattamente ciò che oggi viene criticato per il programma del Raggruppamento Nazionale e per quello del Fronte Popolare. I due blocchi non hanno ancora quantificato i rispettivi progetti. Stanno aumentando le loro proposte per sostenere il potere d’acquisto ed entrambi prevedono di annullare la riforma delle pensioni. Qualunque sarà il prossimo governo, avverte Philippe Crevel del Circolo dei Risparmiatori, si troverà ad affrontare una situazione finanziaria degradata, con i mercati che diventeranno iper sospettosi. Alla Borsa di Parigi, sono state le azioni delle banche francesi, quelle con molto debito francese in portafoglio, a crollare drasticamente, perdendo dal 12 al 16% del loro valore.

Altri avvertimenti in vista

Nei prossimi giorni potrebbero arrivare altre avvisaglie. Per coincidenza, questo mercoledì la Commissione europea potrebbe sottoporre nuovamente la Francia alla procedura per disavanzo eccessivo. Ciò significa un maggiore monitoraggio finanziario da parte di Bruxelles e quindi una grande sfida per il futuro governo: la squadra risultante dal voto del 30 giugno e del 7 luglio dovrà presentare alla Commissione una tabella di marcia credibile per ridurre il deficit e Il debito pubblico della Francia. L’altro evento che sarà attentamente esaminato giovedì è l’emissione di debito decennale. Vedremo poi se la prospettiva di un governo di estrema destra ostile all’Europa alla guida del secondo paese della zona euro distoglierà gli investitori dal debito francese, e quale sarà il prezzo da pagare.

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