Giovedì il presidente della Banca Centrale Americana (Fed), Jerome Powell, ha elogiato la performance dell’economia americana, giudicando addirittura che la sua forza “superi di gran lunga” quella delle altre principali economie mondiali.
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“La recente performance della nostra economia è stata straordinariamente buona, di gran lunga la migliore di tutte le principali economie del mondo”, ha sottolineato il presidente dell’istituzione, durante un discorso a Dallas, in Texas.
Crescita del PIL quasi doppia rispetto a quella dell’Eurozona, tasso di disoccupazione ancora basso e inflazione crollata drasticamente: la salute dell’economia americana resta molto buona, dopo essersi semplicemente raffreddata dopo un periodo di surriscaldamento.
“L’economia non sta inviando alcun segnale che ci indichi che dobbiamo affrettarci ad abbassare i tassi”, ha detto, aggiungendo che “l’attuale forza dell’economia ci dà l’opportunità di affrontare le nostre decisioni con cautela”.
Girolamo Powell.
AFP
La Federal Reserve americana ha abbassato i tassi il 7 novembre, per la seconda volta consecutiva. Attualmente sono compresi tra il 4,50 e il 4,75%.
La prossima riunione della Fed si terrà il 17 e 18 dicembre e gli operatori di mercato si aspettano un ulteriore taglio di un quarto di punto, secondo lo strumento CME Group.
“L’inflazione si sta avvicinando molto al nostro obiettivo a lungo termine del 2%, ma non è ancora arrivato a quel punto. Ci impegniamo a portare a termine il lavoro”, ha affermato Jerome Powell.
“Mi aspetto che l’inflazione continui a scendere verso il nostro obiettivo del 2%, anche se su un percorso a volte accidentato”, ha aggiunto.
Anche l’inflazione è rimbalzata in ottobre, per la prima volta da marzo, al +2,6% in un anno contro il +2,4% di settembre, secondo l’indice CPI.
Per quanto riguarda l’occupazione, la carenza di manodopera sta diminuendo e il tasso di disoccupazione rimane molto basso, al 4,1%.
“Il mercato del lavoro si è raffreddato al punto da non rappresentare più una fonte di significative pressioni inflazionistiche”, ha accolto con favore Jerome Powell.
La Fed è stata in prima linea per ridurre l’inflazione che ha eroso il potere d’acquisto dei consumatori americani dal 2021.
Per questo, aveva alzato gradualmente i tassi, in modo da far aumentare il costo del credito per pesare sulla domanda e, beneallentare la pressione sui prezzi. Ma il contrappeso a queste misure rischia di essere un aumento troppo forte della disoccupazione, che la Fed vuole evitare a tutti i costi.