la riforma delle pensioni è stata nuovamente discussa in campagna elettorale

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Conferenza stampa del Nuovo Fronte Popolare, a Parigi il 14 giugno 2024. JULIEN MUGUET PER “IL MONDO

Un anno dopo essere stato oggetto di una riforma che ha elettrizzato il Paese per sei mesi, il sistema pensionistico torna al centro dei dibattiti, grazie alla campagna per le elezioni legislative. Nel programma presentato venerdì 14 giugno, il Nuovo Fronte Popolare conferma la sua volontà“abrogare immediatamente” il provvedimento contenuto nella legge del 14 aprile 2023, che ha spostato l’età pensionabile da 62 a 64 anni.

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Questa promessa della sinistra è criticata da Emmanuel Macron perché porterebbe, secondo lui, verso “fallimento”. Il dossier torna in cima al mucchio, proprio nel momento in cui il Retirement Orientation Council (COR), nel suo nuovo rapporto annuale pubblicato giovedì, spiega che i piani, nel loro insieme, rimarrebbero in deficit per il prossimo anno. quarantacinque anni.

Questo è uno dei punti di accordo che è stato facilmente trovato. Nella piattaforma presentata venerdì, dopo quattro giorni di negoziati, Europe Ecologie-Les Verts (EELV), La France insoumise (LFI), il Partito Comunista Francese (PCF) e il Partito Socialista (PS) si impegnano a ripristinare il pensionamento legale età fino a 62 anni, il che è in linea con le posizioni unanimi assunte da questi gruppi da più di un anno.

Formulazione un po’ nebulosa

Più intriganti evocano anche i protagonisti “l’obiettivo comune del diritto alla pensione a 60 anni” – formulazione alquanto nebulosa che cerca di accogliere i diversi punti di vista della sinistra. La LFI, il PCF e diversi eletti dell’EELV vorrebbero che l’età legale fosse spostata da 62 a 60 anni per tutti, mentre il PS non lo esige assolutamente. In questa fase, l’idea sembra piuttosto, inizialmente, quella di legiferare affinché le persone che hanno portato a termine un lavoro fisicamente impegnativo possano andare in pensione a 60 anni, grazie ad una migliore considerazione della fatica. Quanto al progetto di ristabilire questa età come condizione affinché tutti possano beneficiare della pensione, sarebbe più che una questione di fatto “orizzonte” raggiungere, in definitiva.

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Fino a poco tempo fa anche il Raggruppamento Nazionale (RN) si era pronunciato a favore dell’abrogazione del pensionamento a 64 anni. Ma il suo discorso si è radicalmente evoluto negli ultimi giorni. Venerdì, il partito di estrema destra ha indicato che tornerà alla riforma del 2023, ma inizialmente solo per le persone che hanno iniziato a lavorare prima dei 20 anni (con la possibilità di lasciare a 60 anni, a condizioni più vantaggiose di oggi). La RN non intende andare oltre, per il momento, perché lo stato delle finanze pubbliche non lo consente, secondo lui.

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