Bitcoin solletica $ 90.000, i mercati azionari mondiali in calo

Bitcoin solletica $ 90.000, i mercati azionari mondiali in calo
Bitcoin solletica $ 90.000, i mercati azionari mondiali in calo
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La criptovaluta segna un guadagno dell’1,08% rispetto al giorno prima, a 88.935 dollari. Per fare un confronto, prima delle elezioni presidenziali del 5 novembre veniva scambiato sotto i 70.000 dollari.

Martedì Bitcoin continua la sua frenetica corsa ai record, avvicinandosi alla soglia dei 90.000 dollari grazie alla vittoria di Donald Trump e al suo programma di deregolamentazione, mentre i mercati azionari temono per l’aumento delle tariffe doganali promesso dal futuro presidente degli STATI UNITI.

L’asset ha guadagnato l’1,08% rispetto al giorno prima, a 88.935 dollari. Per fare un confronto, prima delle elezioni presidenziali del 5 novembre veniva scambiato sotto i 70.000 dollari.

“Donald Trump probabilmente rimuoverà gli scettici dalle istituzioni governative e li sostituirà con regolatori favorevoli alle criptovalute”, osserva Ipek Ozkardeskaya, analista della Swissquote Bank.

Sul fronte borsistico, invece, a preoccupare sono gli aumenti delle tariffe doganali promessi dal presidente eletto degli Stati Uniti.

“Gli investitori europei si stanno preparando all’impatto di una tariffa del 10% imposta da Trump”, spiega Stephen Innes, analista di SPI Asset Management.

Nei primi scambi, i mercati europei si muovevano in ribasso. Intorno alle 8:20 GMT, Parigi ha perso l’1,01%, Londra lo 0,55%, Francoforte l’1,03%. Milano scende dello 0,68%.

Hanno azzerato parte dei guadagni del giorno prima, segno della volatilità che regna sugli indici del Vecchio Continente dalla vittoria di Donald Trump.

Gli investitori oscillano tra le speranze riguardo alle promesse di deregolamentazione e tagli fiscali per le aziende e i timori riguardo all’aumento dei dazi doganali per le aziende europee.

In Asia è tempo anche di pessimismo: Donald Trump ha promesso di aumentare le tariffe doganali fino al 60% sui prodotti cinesi, il che non dovrebbe aiutare la situazione della seconda economia mondiale, stagnante ormai da diversi mesi.

Hong Kong a perdu 2,95%, Shanghai 1,39% e Shenzhen 0,65%.

Tanto più che i mercati sono rimasti affamati dopo l’annuncio, alla fine della scorsa settimana, da parte di Pechino di un aumento di 780 miliardi di euro del tetto del debito degli enti locali per sostenere l’attività economica.

Questo piano “mancava di ulteriori misure di stimolo per sostenere il rallentamento dei consumi in Cina e le difficoltà del mercato immobiliare”, ha affermato Charu Chanana, stratega valutario di Saxo Capital Markets.

Sul fronte dei cambi, il dollaro ha continuato a guadagnare terreno, beneficiando delle aspettative di una politica monetaria più restrittiva a causa dei rischi inflazionistici del programma di Trump, che dovrebbero rallentare la dinamica di riduzione dei tassi da parte della Federal Reserve americana. Il biglietto verde ha guadagnato lo 0,23% a 1,0631 dollari per euro.

Il tasso d’interesse del titolo di riferimento americano decennale ha raggiunto il 4,36%, rispetto al 4,30% del giorno prima.

Al di là di queste considerazioni, la sessione si preannuncia tranquilla, con pochi indicatori da tenere in considerazione, ad eccezione della pubblicazione alle 12:00 GMT del barometro dell’istituto ZEW che misura il morale degli investitori in Germania.

La coalizione del Cancelliere Olaf Scholz è esplosa la scorsa settimana, aprendo la strada a nuove elezioni nella più grande economia europea, che da diversi mesi sopporta il peso di una crisi ostinata nel suo settore industriale.

In questo contesto, il tasso delle obbligazioni tedesche a dieci anni, punto di riferimento in Europa, ha raggiunto intorno alle 8:20 GMT il 2,34%, rispetto al 2,32% del giorno prima.

Olio senza impulso

Le delusioni riguardo al piano di ripresa della Cina, uno dei principali consumatori di petrolio greggio, non aiutano a stimolare i prezzi. Gli investitori attendono inoltre la pubblicazione questa settimana dei rapporti mensili dell’OPEC e dell’IEA sulla produzione.

Intorno alle 8:20 GMT, il prezzo del barile di Brent del Mare del Nord è rimasto stabile, guadagnando lo 0,15% a 71,94 dollari, mentre il suo equivalente americano, il barile di West Texas Intermediate (WTI), ha guadagnato lo 0,13%, a 68,13 dollari. .

La Bayer si tuffa

Il colosso agrochimico e farmaceutico tedesco Bayer è crollato del 9,99% intorno alle 8:20 GMT, dopo aver registrato una perdita netta di 4,18 miliardi di euro nel terzo trimestre, gravata dalla sua divisione agrochimica, secondo un comunicato stampa di martedì. Il gruppo Leverkusen ha sofferto del calo delle vendite sul mercato agricolo e soprattutto di un deprezzamento di 4,09 miliardi di euro in questo settore. Le vendite complessive di Bayer sono aumentate dello 0,6% a 9,97 miliardi di euro.

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