Generazione Z e Millennials preoccupati per il costo della vita

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Generazione Z e Millennials in Svizzera: soddisfatti professionalmente, ma soprattutto preoccupati per il costo della vita

In Svizzera i giovani sono sempre più preoccupati per il costo della vita e per la loro sicurezza finanziaria. Questo è ciò che rivela un nuovo studio “Generazione Z e Millennials” di Deloitte. Anche se la situazione finanziaria è la principale fonte di preoccupazione per queste due generazioni, in Svizzera la soddisfazione riguardo al salario, alle condizioni di lavoro e alle prospettive di carriera rimane molto elevata. Le aziende vedono questo risultato come un segnale positivo, perché queste due generazioni rappresentano attualmente quasi la metà della forza lavoro. D’altro canto, la preoccupazione per il cambiamento climatico ha perso terreno. I risultati evidenziano il delicato equilibrio tra onere finanziario, responsabilità sociale e soddisfazione lavorativa che i giovani devono affrontare oggi.

Se nel 2023 il cambiamento climatico era ancora la principale preoccupazione della generazione Z (nati tra il 1995 e il 2005) in Svizzera, dallo studio del 2024 emerge un quadro diverso: l’aumento del costo della vita ora eclissa tutti gli altri ambiti di preoccupazione e assume il primo posto con 33 %. Il cambiamento climatico è al secondo posto con il 32%. Al terzo posto (24%), la salute mentale rimane una delle principali preoccupazioni. In Svizzera, le generazioni più giovani sono anche più preoccupate per l’aumento delle disuguaglianze e delle discriminazioni (vedi figura 1, domanda: “Quali sono i tre principali ambiti di preoccupazione nel 2024?”). Sono questi i risultati dell’ultima edizione dello studio «Generazione Z e Millennials» condotto dalla società di revisione e consulenza Deloitte, che ha intervistato quasi 23’000 persone di età compresa tra 19 e 41 anni provenienti da 44 paesi, di cui 400 svizzeri.

Figura 1: Confronto tra le principali preoccupazioni della generazione Z e dei Millennials in Svizzera

“Il fatto che il costo della vita sia diventato la principale preoccupazione delle giovani generazioni sul mercato del lavoro si spiega con l’aumento dell’inflazione negli ultimi due anni. Sebbene in Svizzera sia relativamente basso rispetto ad altri Paesi, esso si fa ancora sentire nei portafogli di un gran numero di persone, soprattutto in un contesto di aumento dei costi abitativi ed energetici», spiega Michael Grampp, capo economista di Deloitte Svizzera. A livello globale, anche il costo della vita è la preoccupazione numero uno. La Generazione Z svizzera, invece, si distingue dalla media mondiale per quanto riguarda la disoccupazione, poiché in Svizzera si colloca solo al sesto posto, mentre a livello globale sale al secondo posto. Questo divario è spiegato dal tasso di disoccupazione molto basso della Svizzera e da un mercato del lavoro generalmente stabile.

L’instabilità geopolitica come fonte di preoccupazione

Anche per i Millennial svizzeri (nati tra il 1983 e il 1994) il costo della vita (45%) e il cambiamento climatico (24%) figurano tra le principali fonti di preoccupazione nel 2024. Il divario tra queste due preoccupazioni di circa 20 punti percentuali è enorme e dimostra che tra i millennial esiste una preoccupazione che mette in ombra tutte le altre: il livello dei prezzi generalmente elevato in Svizzera. Oltre alla situazione economica, le guerre e l’instabilità geopolitica costituiscono un altro tema di preoccupazione che è oggi al centro di tutta l’attenzione.

Figura 2: Evoluzione della situazione finanziaria e della sicurezza dei rappresentanti della Generazione Z e dei Millennial in Svizzera tra il 2023 e il 2024

Millennials: solo un terzo di loro non ha difficoltà a pagare le bollette

Un altro indicatore della crescente preoccupazione di entrambe le generazioni riguardo al costo della vita emerge dalla domanda sulla sicurezza finanziaria (vedi figura 2, domanda: “In che misura sei d’accordo o meno con le seguenti affermazioni relative alle tue finanze?”). Mentre nel 2023 quasi la metà dei millennial (48%) si sentiva finanziariamente sicura, questa cifra è crollata di quasi il 20% nel 2024, scendendo al di sotto di un terzo (29%) di tutte le persone intervistate. Un leggero calo si nota anche tra i rappresentanti della Generazione Z, al 38% nel 2024 rispetto al 40% dell’anno precedente.

Essere finanziariamente sicuri significa anche non avere alcuna difficoltà a pagare le bollette. Su questo punto, sono soprattutto i millennial a soffrire maggiormente degli effetti finanziari: nel 2024, solo il 31% dei millennial intervistati (2023: 55%) concorda con l’affermazione di non avere alcuna difficoltà a mantenersi i loro bisogni. Inoltre, i millennial svizzeri, come la Generazione Z svizzera, sembrano avere una percezione meno ottimistica della loro situazione finanziaria futura rispetto alla media globale. Solo il 28% dei rappresentanti della generazione Z e dei millennial svizzeri ritiene che la propria situazione finanziaria personale migliorerà, rispetto al 48% (generazione Z) e al 40% (millennials) a livello globale.

Futuro professionale: priorità diverse dallo stipendio

L’indagine mostra che, nonostante le preoccupazioni finanziarie, il livello salariale non è il criterio motivante principale per la Generazione Z e i Millennial nella scelta della loro futura azienda. Al contrario, la generazione Z cita come criterio principale un giusto equilibrio tra vita professionale e privata (26%), opportunità di apprendimento e sviluppo (19%), seguito dal significato che vedono nel proprio lavoro (17%). Il criterio del livello salariale si trova solo in decima posizione (13%). I millennial attribuiscono molta più importanza al significato che vedono nel loro lavoro (34%) e citano le opportunità di apprendimento e sviluppo (27%) nonché modelli di lavoro ibridi o nomadi (27%) come seconda e terza motivazione a lavorare in azienda. In Svizzera, il 18% dei rappresentanti della Generazione Z è molto soddisfatto – e il 37% abbastanza soddisfatto – del proprio stipendio e dei vantaggi del datore di lavoro. Queste percentuali sono leggermente più alte tra i millennial (rispettivamente 19% e 42%). Inoltre, il 62% della Generazione Z e il 61% dei Millennials sono molto o abbastanza soddisfatti delle opportunità di avanzamento di carriera. Per le imprese, questi tassi di soddisfazione solidi, anche se tutt’altro che euforici, sono un indicatore importante: queste due generazioni, infatti, rappresentano ormai quasi la metà della forza lavoro del Paese. La loro soddisfazione professionale pesa ancora di più sulla bilancia.

«Nonostante l’aumento del costo della vita, il livello salariale non è il principale criterio motivante per la Generazione Z svizzera e i Millennials svizzeri nella scelta della loro futura azienda. Ciò si spiega con l’elevato tenore di vita della Svizzera e con una cultura del lavoro caratterizzata da gerarchie piatte e comunicazione aperta. Le generazioni più giovani non cercano solo la sicurezza finanziaria: aspirano alla realizzazione professionale e personale, nonché a un giusto equilibrio tra vita professionale e privata. Questa osservazione contrasta nettamente con quella di altri Paesi, dove il livello salariale conta di più a parità di generazioni”, riassume Michael Grampp.

A proposito dello studio

La 13a edizione dello “Deloitte Gen Z and Millennials Study” è stata condotta dal 24 novembre 2023 all’11 marzo 2024 in 44 paesi partecipanti provenienti da Nord America, America Latina, Europa occidentale, Europa occidentale e Oriente, Medio Oriente, Africa e la regione Asia-Pacifico. Nell’ambito di questo studio sono stati intervistati quasi 23’000 rappresentanti della generazione Z e dei Millennials, di cui 400 in Svizzera. L’indagine è stata condotta attraverso interviste online.

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