Jean-Noël Barrot chiama Elon Musk

Jean-Noël Barrot chiama Elon Musk
Jean-Noël Barrot chiama Elon Musk
-

Di TS con AFP

Pubblicato
ieri alle 21:56,

aggiornato alle 22:35

” data-script=”https://static.lefigaro.fr/widget-video/short-ttl/video/index.js” >

Nelle colonne di pariginoil ministro degli Esteri ha insistito soprattutto sulla tutela della democrazia, “un tesoro fragile”, per non subire “la sorte dei democratici americani”.

Jean-Noël Barrot, capo della diplomazia francese, ha ricordato sabato che la democrazia è “fragile», sperando che Elon Musk, annunciato nella squadra del futuro presidente americano Donald Trump, non lo metta dietro interessi particolari. Interrogato sul sito web di parigino sul ruolo di Musk in futuro, Jean-Noël Barrot ha risposto: “SSperiamo che non infligga alla democrazia americana il trattamento che ha riservato a Twitter. La democrazia è un tesoro fragile».

Si prevede che Elon Musk entrerà a far parte del futuro governo di Donald Trump, ma i contorni precisi del suo ruolo non sono stati rivelati. L'uomo più ricco del mondo ha preso parte mercoledì alla conversazione telefonica tra il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj e Donald Trump dopo la vittoria di quest'ultimo alle elezioni presidenziali americane, secondo la presidenza ucraina.

«Non accetteremo mai che il dibattito pubblico venga spostato sui social network deregolamentati nelle mani di interessi particolari, siano essi americani o cinesi.», ha insistito il ministro degli Esteri francese. Elon Musk ha acquistato Twitter nell'ottobre 2022 per 44 miliardi di dollari. Non appena si concluse l’acquisizione, il capo di Tesla licenziò il management, tolse l’azienda dal mercato azionario e licenziò un gran numero di dipendenti.

Leggi anche
“Non vedo l’ora di servire l’America”: Elon Musk entra in una nuova dimensione dopo la sua scommessa vincente su Donald Trump

«Non subiamo la sorte dei democratici americani. Torniamo alle fonti della democrazia: potere e responsabilità nei confronti dei cittadini», ha dichiarato il ministro francese. Barrot ha inoltre previsto che il prossimo presidente americano, contrariamente a quanto affermato da alcuni, non lascerà andare l'Ucraina.

«Donald Trump è troppo saggio per accettare di sostenere quella che sarebbe la più grande annessione territoriale della storia degli ultimi 75 anni. Troppo saggio per dimenticare che non è possibile concludere una pace giusta e duratura alle spalle degli ucraini e sopra le teste degli europei“, ha detto. “Ciò sancirebbe la legge del più forte, con conseguenze molto gravi in ​​Europa e in altre regioni del mondo.».

” data-script=”https://static.lefigaro.fr/widget-video/short-ttl/video/index.js” >

-

NEXT Alla Migros di Delémont il resoconto dei volontari delle scatole del cuore