Mentre questa settimana venivano annunciati piani sociali da Michelin e Auchan, il ministro dell'Industria, Marc Ferracci, ha dichiarato di aspettarsi, sabato 9 novembre, nuovi annunci di chiusure di siti industriali in Francia. “nelle prossime settimane e mesi”.
Al microfono di France Inter, Ferracci stima che il bilancio sociale andrebbe bene “contare in migliaia di posti di lavoro” e ha sostenuto una risposta europea, in particolare a sostegno del settore automobilistico.
Michelin, specialista francese di pneumatici, ha annunciato il 5 novembre la chiusura prima del 2026 dei suoi stabilimenti di Cholet e Vannes, che contano complessivamente 1.254 dipendenti.
Marc Ferracci, che ha visitato il sito di Cholet questa settimana ed è stato fischiato dai dipendenti, ha criticato il modo in cui è stato fatto l'annuncio da parte del gruppo. “I dipendenti sono turbati, arrabbiati, lo possiamo capire, perché il modo in cui è stato fatto l’annuncio ai dipendenti non era dignitoso”ha dichiarato Marc Ferracci durante la sfilata “Non fermiamo l’eco”. “Sono stati avvisati molto tardi, la direzione della Michelin non è venuta a dare loro l'annuncio direttamente, faccia a faccia, e questo, penso, sia deplorevole”ha aggiunto il ministro.
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Diverse le misure menzionate
Il signor Ferracci, invece, ha descritto “molto costruttivo” contatti con gli eletti locali e le organizzazioni sindacali del gruppo. “L’impegno della Michelin è che nessuno rimanga senza soluzione”ha ricordato.
Per il settore automobilistico in difficoltà, per il quale ha annunciato un piano di emergenza, il ministro dell'Industria ha elogiato a “approccio a sostegno dell’industria automobilistica europea”. “Le catene del valore sono completamente integrate. Avete fornitori in Germania per i produttori che sono in Francia, e avete fornitori in Francia per i produttori che sono in Germania. La protezione commerciale nei confronti dei veicoli cinesi deve essere progettata a livello europeo”ha detto.
Tra le misure citate, sottolinea “un bonus ecologico su scala europea”E “prestito comune europeo” finanziare “meccanismi di sostegno” al settore. “Dal 1È Entro la metà del 2025, la Commissione europea ha dichiarato che darà priorità a un “clean industrial act”, vale a dire una legislazione europea sull’industria pulita nella quale saremo in grado di attuare un certo numero di misure. »