Airbnb: riforma fiscale, DPE obbligatoria, periodo massimo di locazione ridotto… cosa cambierà la legge approvata oggi dal parlamento?

Airbnb: riforma fiscale, DPE obbligatoria, periodo massimo di locazione ridotto… cosa cambierà la legge approvata oggi dal parlamento?
Airbnb: riforma fiscale, DPE obbligatoria, periodo massimo di locazione ridotto… cosa cambierà la legge approvata oggi dal parlamento?
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l'essenziale
Il Parlamento ha adottato in via definitiva, questo giovedì 7 novembre 2024, una legge destinata a regolamentare le costruzioni turistiche. Ecco tutto quello che c'è da sapere su questo nuovo testo.

Il progetto era in cantiere da quasi due anni ma era diventato obsoleto dopo lo scioglimento dell'Assemblea lo scorso giugno: il Parlamento ha finalmente dato, giovedì 7 novembre 2024, il via libera definitivo a una legge volta a regolamentare meglio il mercato dei valori mobiliari. Sistemazione turistica tipo Airbnb.

Concretamente, l'obiettivo del testo è ridurre i vantaggi fiscali concessi ad alcuni proprietari di strutture ricettive e semplificare il lavoro degli enti locali nel loro sforzo normativo.

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Per questi appartamenti arredati la riduzione fiscale scenderà dal 50% al 30%, allineandosi così al nudo affitto, con un tetto di gettito di 15.000 euro. Quanto agli alloggi ammobiliati e alle camere per gli ospiti classificati, beneficeranno di una riduzione ridotta dal 71% al 50%, e di un massimale abbassato a 77.700 euro.

Sollievo per i sindaci

Tra le altre disposizioni del testo, l'articolo 1 impone ora ai proprietari di effettuare una diagnosi di prestazione energetica (DPE). Finora questo obbligo non esisteva, anche se è essenziale per un proprietario che affitta un immobile per un anno.

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Le comunità potranno inoltre limitare la durata massima dell'affitto dell'abitazione principale per soggiorni turistici a 90 giorni all'anno, invece di 120. Infine, i proprietari di strutture ricettive ammobiliate dovranno dichiararli alle autorità locali. Secondo i sostenitori del disegno di legge, in particolare i sindaci, l'attuale mancanza di trasparenza impedisce di avere una visione precisa del parco strutture turistiche ammobiliate.

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