Cosa cambierà la proposta di legge Airbnb, in procinto di essere approvata definitivamente in Parlamento

Cosa cambierà la proposta di legge Airbnb, in procinto di essere approvata definitivamente in Parlamento
Cosa cambierà la proposta di legge Airbnb, in procinto di essere approvata definitivamente in Parlamento
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A un anno e mezzo dalla sua presentazione, si conclude il lungo percorso del disegno di legge, volto a rafforzare gli strumenti normativi dell'ospitalità turistica ammobiliata a livello locale. Il testo transpartitico dell'Assemblea nazionale sarà adottato definitivamente questa settimana in Parlamento. I senatori hanno adottato definitivamente il testo il 5 novembre, risultato di un compromesso con i colleghi la settimana scorsa. L’Assemblea nazionale dovrà a sua volta pronunciarsi sulle conclusioni della commissione mista questo giovedì 7 novembre.

Prima del voto, il ministro responsabile dell'Edilizia, Valérie Létard, ha accolto con favore il “progetto di legge pragmatico”, atteso sia dagli eletti locali che dai francesi, in un periodo di carenza di alloggi in zone tese.

Convergenza dei regimi fiscali

Il testo, che ha riscosso un consenso abbastanza ampio, riunisce in particolare il quadro giuridico per gli alloggi turistici ammobiliati come Airbnb con quello degli alloggi a lungo termine, sia in termini di tassazione che di obblighi di prestazione energetica. “È nostra responsabilità collettiva ripristinare l’equità di queste regole”, ha insistito il ministro.

La misura di punta del disegno di legge riduce i benefici fiscali concesso alla locazione di alloggi turistici arredati rispetto alla locazione di alloggi residenziali. La riduzione di cui godranno i proprietari di strutture ricettive e affittacamere classificate scenderà dal 71% al 50%, con un massimale abbassato a 77.700 euro. Per gli alloggi turistici ammobiliati non classificati la riduzione scenderà dal 50% al 30%, vale a dire come per il nudo affitto, con un massimale di 15.000 euro.

Nuovi requisiti per la riqualificazione energetica

Per quanto riguarda gli obblighi di ristrutturazione, i nuovi alloggi turistici arredati saranno ora soggetti allo stesso calendario degli affitti ordinari. Ciò comporta il divieto degli alloggi classificati G nella diagnosi di prestazione energetica (DPE) nel 2025, classificati F nel 2028 e classificati E nel 2034. Il disegno di legge evita così lo sfratto degli alloggi dal mercato degli affitti a favore degli alloggi turistici ammobiliati, poiché questi obblighi derivanti da entra in vigore la legge clima-energia.

“Anche se sono in corso discussioni per adattare il calendario di questi obblighi, è nostra responsabilità garantire l'uguaglianza degli alloggi per evitare la fuga da alloggi nudi a lungo termine a alloggi turistici a breve termine”, ha affermato il ministro responsabile dell'Edilizia.

Per le strutture ricettive esistenti il ​​testo prevede a convergenza in dieci annicon un equivalente DPE D nel 2034. Una scadenza definita “realistica e ragionevole” dal relatore LR.

Strumenti di controllo e regolazione nelle mani dei sindaci

Il testo offre anche una serie di nuovi strumenti a disposizione dei Comuni laddove l'offerta di alloggi tradizionali è stata notevolmente ridotta a favore degli affitti stagionali. “La proposta di legge consentirà una regolamentazione quanto più vicina possibile alle esigenze del territorio […] solo dove è giustificato, necessario”, ha insistito la senatrice Sylviane Noël (LR), relatrice del testo.

Con questa futura legge i Comuni potranno mettere in atto quote per alloggi turistici arredatima anche stabilire aree riservate che saranno riservate esclusivamente alla costruzione delle residenze principalise si trovano in una zona tesa.

Au1È Gennaio 2025, anche i sindaci potranno abbassare Da 120 a 90 giorni il numero massimo di giorni durante i quali è possibile affittare l'abitazione principale.

Grazie al testo anche i Comuni avranno accesso a maggiori informazioni, e potranno quindi migliorare la propria azione normativa. Il testo prevede laregistrazione obbligatoria di ogni alloggio ammobiliato a chi verrà assegnato numero univoco durante la dichiarazione in municipio. Verrà istituito un teleservizio nazionale.

Una disposizione riguarda anche le comproprietà. Le assemblee generali possono vietare l'affitto di alloggi turistici ammobiliati con una maggioranza di due terzi e non più solo all'unanimità.

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