La maggior parte dei contribuenti dice sempre la stessa cosa sotto forma di buona risoluzione: “l’anno prossimo cercherò di pagare meno tasse”. Problema: questi buoni propositi si prendono generalmente in primavera, durante la dichiarazione dei redditi e le prime cartelle esattoriali. Quando ormai è troppo tardi…
Infatti, il margine di manovra dei contribuenti nella presentazione delle dichiarazioni dei redditi è praticamente nullo. Possiamo, ad esempio, verificare il nostro quoziente familiare o decidere tra costi reali o una detrazione standard per i dipendenti… Non lo ripeteremo quindi mai abbastanza: se vogliamo pagare meno tasse l'anno prossimo, dobbiamo agire entro il 31 dicembre 2024 , e anche ben prima se si tiene conto del termine ultimo per attuare le poche operazioni di defiscalizzazione ancora possibili.
Conclusione: mancano solo poche settimane per provare a ridurre il carico fiscale da pagare nel 2025. Ecco alcune strade da esplorare tra i diversi sistemi che danno diritto a un credito o una riduzione d'imposta.
Il credito d'imposta per l'assunzione di un lavoratore dipendente a domicilio è il più diffuso e riguarda circa 4,6 milioni di famiglie. È pari al 50% del totale delle spese, compresi gli oneri sociali, fino a 12.000 euro all'anno + 1.500 euro per figlio a carico. Trattandosi di un credito d’imposta, possono beneficiarne anche i soggetti non soggetti passivi.
Il secondo sistema più diffuso riguarda le donazioni ad organismi di interesse generale che danno diritto ad una riduzione d'imposta pari al 66% delle somme versate nel limite del 20% del reddito imponibile netto. Secondo uno studio della Dgfip (Direzione Generale delle Finanze Pubbliche) relativo all'anno 2022, questa scappatoia fiscale rappresentava circa 1,3 miliardi di euro, il che fa dello Stato il primo donatore di associazioni in Francia… Vi restano quindi solo poche settimane unirsi ai 3,3 milioni di beneficiari che hanno beneficiato di questa riduzione fiscale combinando generosità e interesse finanziario.
Si possono utilizzare anche altre misure: la riduzione degli investimenti nel capitale delle PMI (25% dei pagamenti entro il limite di 50.000 euro per una persona sola o il doppio per una coppia), l'investimento locativo Pinel, che termina quest'anno o anche gli investimenti nelle foreste.
In totale, secondo l'amministrazione fiscale, circa il 30% delle famiglie fiscali ha beneficiato di una riduzione fiscale di un importo medio di 1.388 euro. Una somma significativa – prossima all'importo di un salario minimo mensile netto – che ci incoraggia a valutare attentamente tutte le opportunità…
Ultima importante precisazione: la maggior parte delle riduzioni e dei crediti d'imposta non rientrano nel calcolo dell'aliquota della ritenuta d'acconto a carico dei contribuenti. Gli interessati beneficiano così di trasferimenti fiscali sul proprio conto bancario. Un primo versamento da parte della Dgfip avviene a metà gennaio, corrisponde al 60% delle riduzioni e dei crediti a cui aveva diritto il contribuente nel 2024. Il saldo viene poi versato nell'estate 2025 dalle spese indicate nella dichiarazione di reddito inviato la prossima primavera.