Poco più di un mese fa, la Germania ha annunciato unilateralmente il ripristino dei controlli alle sue frontiere, in totale contraddizione con le regole europee. Un cavaliere solitario ha ampiamente commentato la stampa: “Con questa decisione il governo tedesco compie un passo che nessun paese membro dell’Unione Europea (UE) ha ancora fatto, ad eccezione dell’Ungheria di Viktor Orban”, poi deplorò il settimanale Il tempo, preoccupato di vedere la Germania allontanarsi sempre più dal progetto europeo.
Poche settimane dopo, l’intera Unione sembra pronta a rinnegare i propri principi fondanti in termini di politica migratoria: “Fino a che punto si spingeranno i leader europei nell’organizzare le loro politiche?” meraviglie Il Foglio, Quotidiano italiano poco noto per le sue posizioni di sinistra, all’indomani del Consiglio europeo del 17 ottobre che ha visto i leader dei Paesi membri moltiplicare le proposte più restrittive: ripristino dei controlli alle frontiere, espulsioni, messa in discussione del diritto di asilo, creazione di “centri di rimpatrio” all’esterno il territorio dell’UE…
Dopo lo shock delle elezioni europee, che hanno confermato l’ascesa dell’estrema destra all’inizio di giugno, la questione ossessiona i paesi europei che hanno intrapreso una corsa frenetica per arginare i flussi migratori mentre il numero dei nuovi arrivi diminuisce. È questo paradosso che abbiamo voluto decifrare nel nostro dossier di questa settimana.
Auto “Non esiste una crisi migratoria in senso stretto all’interno dell’UE. I dati Frontex mostrano addirittura un calo degli ingressi clandestini via terra e via mare, spiega David Carretta ins Il Foglio. Due terzi dei milioni di richiedenti asilo sono arrivati via aerea o via terra. Il loro ingresso era perfettamente legale”. Conclusione del giornalista italiano:
“L’emergenza è solo di natura politica. L’ascesa dell’estrema destra nei sondaggi di diversi paesi viene interpretata come un rifiuto dei migranti. È quindi una questione di percezione, e più per i politici che per i cittadini”.
Lo specialista in questioni europee Martin Ehl fa la stessa osservazione sul quotidiano ceco Hospodarske Noviny e denuncia “un’abolizione unilaterale di Schengen” dopo la decisione tedesca di ripristinare i controlli alle frontiere terrestri, un duro colpo al progetto comune europeo.
Come siamo arrivati a questa escalation permanente? In questo numero vi proponiamo un tour nell’Europa delle politiche migratorie, dalla Francia alla Polonia passando per Germania, Italia, Svezia, Ungheria e Paesi Bassi. Con misure spettacolari ovunque, ma che spesso falliscono perché inapplicabili o semplicemente contrarie alla legge.
Da leggere su questo argomento, la relazione dell’ Le notizie di oggi a Copenaghen sulle “leggi sul ghetto” messe in atto dal governo danese. L’inviato speciale del quotidiano svedese ha incontrato Mohammed Aslam, costretto a trasferirsi dopo aver vissuto nello stesso appartamento per trentasette anni perché classificato come “non occidentale”. Un racconto ammonitore. Il caso, ora all’esame dei tribunali europei, mostra chiaramente fino a che punto i governi sono pronti a spingersi ora. E come i confini tra immigrazione legale e clandestina siano sfumati.
Tra i 27, solo la Spagna”remare contro corrente”, osservare El Periodico de Catalunya. Pedro Sánchez, capo del governo socialista, considera l’immigrazione, purché legale, come un fenomeno “necessario” in un’Europa che invecchia che “perdite di competitività e capitale umano”, spiegare Il Paese.
La questione migratoria non è solo un’ossessione europea. Negli Stati Uniti è uno dei temi centrali della campagna presidenziale, come testimonia il rapporto del Washington Post a Charleroi, Pennsylvania, che pubblichiamo in questo numero.
Stiamo ancora tornando molto ampiamente alle elezioni americane. Come la vede il resto del mondo? Che impatto avrà sulla guerra in Ucraina, sull’escalation in Medio Oriente, sui dazi doganali, ecc.? Dedichiamo quattro pagine al punto di vista dei media internazionali sul duello tra Kamala Harris e Donald Trump. Un duello da seguire tutti i giorni sul nostro sito fino al giorno delle elezioni, il 5 novembre, con tutti i commenti e le reazioni della stampa estera in diretta, il giorno dopo dalle ore 7.00.