Il vicedirettore generale dell’EDF PEI se ne va senza un accordo firmato, il conflitto alla centrale potrebbe riacutizzarsi la prossima settimana

Il vicedirettore generale dell’EDF PEI se ne va senza un accordo firmato, il conflitto alla centrale potrebbe riacutizzarsi la prossima settimana
Il vicedirettore generale dell’EDF PEI se ne va senza un accordo firmato, il conflitto alla centrale potrebbe riacutizzarsi la prossima settimana
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Dopo due settimane e mezzo di trattative tese tra la direzione dell’EDF PEI e i dipendenti in sciopero affiliati alla FE-CGTG, non è stato raggiunto alcun accordo. Il movimento, caratterizzato da una riduzione dei carichi rotanti, potrebbe diventare più radicale a partire da lunedì. Ritorno a un conflitto che fatica a trovare una soluzione.


Pubblicato il 18 ottobre 2024 alle 19:32,
aggiornato il 18 ottobre 2024 alle 20:14

Da più di un mese, la centrale elettrica EDF PEI di Pointe Jarry (Baie-Mahault) è al centro di uno scontro tra la direzione e i dipendenti affiliati alla FE-CGTG.

Oggi il conflitto sembra in un vicolo cieco, malgrado le discussioni iniziate il 3 ottobre con l’arrivo di René Le Goff, vicedirettore generale dell’EDF PEI, inviato appositamente per cercare di disinnescare la crisi, con l’agevolazione del DEETS, il Dipartimento dell’Economia, dell’Occupazione, del Lavoro e della Solidarietà.

Le trattative, avviate inizialmente dalla direttrice locale del PEI EDF, Gaëlle Profeta si era rapidamente conclusa quando gli scioperanti hanno preteso la presenza del responsabile del gruppo in Guadalupa, rifiutando poi categoricamente qualsiasi colloquio in videoconferenza con il responsabile delle risorse umane proposto dalla direzione.

Dopo diversi rifiuti, l’arrivo di René Le Goff, vicedirettore generale dell’EDF PEI, ha dato nuove speranze per un risultato rapido.

Tuttavia, questo venerdì 18 ottobre, la constatazione è amara: nonostante le discussioni, non è stato trovato alcun accordo.

In un comunicato stampa, la direzione di EDF PEI ha espresso il proprio rammarico per il fallimento dei negoziati, sottolineando che è stato comunque proposto un memorandum d’intesa, nella speranza di porre fine al conflitto.

Secondo la direzione le principali richieste non riguarderebbero il protocollo di febbraio 2023, ma ulteriori richieste. Per i responsabili del PEI EDF, la FE-CGTG, “ha rivelato un ostacolo su una materia che era già stata affrontata nel protocollo del febbraio 2023“, impedendo qualsiasi progresso.

René Le Goff, dopo due settimane e mezzo di inutili discussioni, viene annunciata in partenza per la Francia, segnando così la temporanea conclusione delle trattative in Guadalupa e “prendendo atto della scarsa volontà della CGTG di trovare un accordo per una fine imminente del conflitto“.

Nel frattempo, secondo una fonte sindacale, i 10 motori dell’impianto su 12 continuano a funzionare.
La situazione, però, potrebbe rapidamente peggiorare. La stessa fonte indica che il movimento potrebbe intensificarsi a partire da lunedì 21 ottobre, aumentando il rischio di interruzioni di corrente per la popolazione locale. Interruzioni di elettricità che sono riprese da ieri, in particolare con lo sciopero dei dipendenti della centrale di Albioma du Moule. L’azienda fornisce il 30% della produzione di elettricità in Guadalupa.

La direzione del PEI EDF garantisce di avere “ha sempre lavorato per trovare punti di uscita consensuali in risposta alle richieste del personale in sciopero“, e”si rammarica che il memorandum d’intesa non sia stato firmato nonostante fosse stato raggiunto un accordo di principio“.

La continuazione del conflitto resta quindi incerta, con la prospettiva di un inasprimento all’orizzonte, mentre questo venerdì sera, EDF Archipel Guadeloupe annuncia che è in corso su tutto il territorio una riduzione dei carichi a rotazione, con incrementi di almeno 4 ore, a causa del movimento sociale in corso presso la centrale Albioma di Moule. Un deficit nella produzione di elettricità interrompe quindi l’approvvigionamento elettrico del dipartimento.

Attualmente sono interessati 10.000 clienti nei comuni di Baie-Mahault, Lamentin e Petit-Bourg.

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