La polizia chiude due indagini su atti di eco-sabotaggio commessi sul terreno della Northvolt

-

La polizia ha perso ogni speranza di arrestare gli autori di alcuni atti di eco-sabotaggio commessi sul terreno della futura fabbrica di batterie Northvolt, a Montérégie.

Due delle tre inchieste aperte in seguito ad atti di vandalismo sono state chiuse, ci ha confermato la commissione di polizia intercomunale di Richelieu–Saint-Laurent.

Infatti, a causa della mancanza di “telecamere” o di “testimoni”, la polizia ha dovuto porre fine alle perquisizioni. “Non siamo riusciti a identificare nessuno”, ha detto il portavoce della Régie Éric Boulianne.

È ancora in corso solo l’indagine sui recenti fatti accaduti a maggio, quando la multinazionale svedese rivelò di aver rinvenuto “ordigni incendiari” sotto i macchinari.

Data la sua complessità, l’indagine è stata affidata alla Sûreté du Québec. Le forze di polizia non hanno ancora arrestato alcun sospettato in questo caso, a più di cinque mesi dagli eventi.

Causa incertezza

Vandali contrari al progetto della fabbrica di batterie sono entrati nel parco della futura fabbrica lo scorso gennaio e hanno piantato chiodi in un centinaio di alberi destinati ad essere abbattuti, per sabotare le attrezzature e complicare così la deforestazione del sito.

Gli atti vandalici sono stati rivendicati da anonimi oppositori del progetto

Schermata TVA News

Si sono poi assunti la responsabilità delle loro azioni su un sito anarchico chiamato “Montreal Counter-Information”. “Per fermare Northvolt, dobbiamo moltiplicare le tattiche e colpire dove fa male: cioè provocando rischio economico e incertezza”, hanno scritto in particolare i sabotatori.

Un mese dopo, il sito è stato oggetto di una nuova intrusione e sui percorsi percorsi dai macchinari sono stati posizionati dei tappetini chiodati. Altri chiodi sono stati piantati anche sugli alberi, senza che questa volta venissero identificati, per “massimizzare il potenziale di distruzione del meccanismo ecocida”, hanno affermato gli autori di questi atti sulla piattaforma “Montreal Counter-Information”.


Schermata TVA News

Non si sono registrati altri atti vandalici dopo l’installazione di cinque ordigni incendiari sul sito della futura fabbrica lo scorso maggio.

Sebbene il progetto sul territorio del Quebec, stimato a 7 miliardi di dollari, non sia in questa fase minacciato, le cattive notizie si accumulano per il colosso svedese, che da diversi mesi è impantanato in una crisi finanziaria. Finora sono andati perduti circa 1.600 posti di lavoro.

Hai qualche informazione da condividere con noi su questa storia?

Scrivici a o chiamaci direttamente al 1 800-63SCOOP.

-

PREV Un forte impatto danneggia una delle due navi sul traghetto Quebec-Lévis
NEXT Essere poveri senza figli e ricevere assistenza sociale è più difficile in Quebec che altrove