Questa riga riempita automaticamente dalle tasse deve essere selezionata

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In due minuti è molto semplice accertarsi che il fisco non abbia commesso un errore.

Presentare le tasse è diventato molto più semplice negli ultimi anni. Con l’implementazione della ritenuta alla fonte, il reddito viene trasmesso direttamente dalle aziende all’amministrazione fiscale. Pertanto, durante tutto l’anno, quest’ultimo raccoglie le tue risorse finanziarie. Basta avere una dichiarazione già precompilata quando arriva il momento di trasmettere al fisco tutte le informazioni sui propri redditi.

Meglio però prestare attenzione ai dati già inseriti dal DGFiP. In particolare, quella essenziale per il calcolo delle tasse da pagare. Questa è la riga “Reddito di attività”, la prima nella sezione “Stipendi, stipendi”. Come minimo, le cifre sono già inserite nella casella 1AJ, o anche nella casella 1BJ se hai una dichiarazione congiunta con il tuo coniuge. Qui sono segnati gli stipendi percepiti dai lavoratori durante l’anno precedente. Pertanto, nella tua attuale dichiarazione, sono annotati tutti i tuoi stipendi 2023.

Ma attenzione. Tra lordo, netto prima delle tasse, netto dopo le tasse… Pochi sanno davvero a cosa corrisponde questa cifra. In effetti, puoi controllarlo molto rapidamente. Ed è meglio farlo per evitare errori. Per fare questo, niente di più semplice: basta guardare la busta paga del mese di dicembre 2023. In fondo è presente una tabella con due colonne: “Reddito in euro del mese” e “Reddito in euro dal 01/2023″. I titoli possono variare, ad esempio, “Anno in corso” o un’altra frase simile.

L’importo indicato nel rigo “Imposta netta dal 01/2023” (o imponibile netto ad esempio) è quello inserito nella casella 1AJ delle imposte. Se durante l’anno hai lavorato in più aziende, devi sommare ogni netto d’imposta registrato sull’ultima busta paga inviata da ciascun datore di lavoro. Cliccando invece sulla casella 1AJ vengono indicati i dettagli del calcolo effettuato dall’Agenzia delle Entrate.

Confrontando i dati in tuo possesso e gli elementi già registrati dal fisco potrai verificare che non si siano verificati errori. È bene notare che se le cifre sulla busta paga contengono centesimi, il tutto viene arrotondato all’euro più vicino. Se noti una differenza, puoi correggere direttamente gli importi sulla tua dichiarazione, prima di inviarla. È meglio controllare attentamente questa parte della dichiarazione perché costituisce, principalmente, la base per calcolare l’importo della tassa.

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