Sono stati arrestati nell’ambito di un’indagine per corruzione. Si ritiene siano coinvolti altri personaggi locali, alcuni sospettati di legami con la mafia.
In Italia la vicenda suscitò scalpore e per una buona ragione!
Giovanni Toti, 55 anni, dal 2015 presidente della Regione Liguria – regione nel nord-ovest del Paese confinante con la regione del Paca – ed ex deputato europeo, è stato arrestato nell’ambito di un’indagine per corruzione. È stato posto agli arresti domiciliari.
Vicino al miliardario ed ex capo del governo Silvio Berlusconi – ha trascorso tutta la carriera all’interno di Forza Italia – è sospettato di aver ricevuto, per finanziare la sua attività politica, tra dicembre 2021 e marzo 2023 da due imprenditori del settore logistico e immobiliare. settore immobiliare. In cambio avrebbe promesso di agevolare le pratiche immobiliari. Esclude le dimissioni.
Il signor Toti è sereno e convinto di poter spiegare tutto. Sono tutti fatti che possiamo spiegare perché rientrano nell’attività legittima di un presidente di Regione.
Stefano Salvi, avvocato di Giovanni Toti
Anche Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Giovanni Toti e suo direttore della campagna elettorale nel 2020, è agli arresti domiciliari e viene processato per “corruzione elettorale aggravata”. La giustizia sospetta che lo abbia fatto “favorì l’attività di Cosa Nostra”la mafia siciliana, cercando di comprare i voti di circa 400 genovesi originari della Sicilia in cambio di posti di lavoro e alloggi.
Tra le altre persone implicate c’è Paolo Emilio Signorini. Fino all’agosto 2023 è stato presidente del Porto di Genova. Attualmente è Amministratore Delegato di IREN, società di energia e trattamento acque.
È sospettato di aver favorito l’attività di un imprenditore in cambio di ingenti somme di denaro, “22 soggiorni di lusso a Monte Carlo per un totale di 42 notti” e oggetti di lusso tra cui un braccialetto Cartier del valore di 7.200 euro.
Iren ha reagito annunciando con un comunicato una riunione straordinaria del proprio consiglio di amministrazione nel pomeriggio per attribuire temporaneamente le deleghe di Paolo Signorini ad altri funzionari.