L’amministratore delegato della SNCF Jean-Pierre Farandou sarà sostituito dopo le Olimpiadi, annuncia il governo

L’amministratore delegato della SNCF Jean-Pierre Farandou sarà sostituito dopo le Olimpiadi, annuncia il governo
L’amministratore delegato della SNCF Jean-Pierre Farandou sarà sostituito dopo le Olimpiadi, annuncia il governo
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Colui che presiede il gruppo dal 2019 è stato convocato dal ministro dell’Economia Bruno Le Maire dopo il generoso accordo offerto ai sindacati.

L’amministratore delegato della SNCF Jean-Pierre Farandou non sarà riconfermato per un secondo mandato alla guida del gruppo ferroviario ma continuerà la sua missione durante l’estate “al fine di garantire il successo dell’organizzazione dei Giochi Olimpici e Paralimpici”, ha annunciato il governo martedì. Dopo la competizione, “il Presidente dell’Assemblea Nazionale e il Presidente del Senato saranno informati dal Presidente della Repubblica del nome del previsto successore di Jean-Pierre Farandou”che presiede il gruppo dal 2019, ha dettagliato il comunicato stampa.

Il governo ha preso questa decisione in quanto lunedì prossimo scade il mandato del presidente della SNCF. Jean-Pierre Farandou avrebbe potuto continuare a guidare il gruppo fino all’estate del 2025, quando festeggerà il suo 68esimo compleanno, limite di età fissato dallo statuto della SNCF. Lo Stato preferisce concedergli una proroga di due mesi e mezzo fino alla fine dei Giochi Olimpici, evento che nessun movimento sociale deve interrompere.

Jean-Pierre Farandou sta pagando per quello che il governo considera un errore politico? Si tratta cioè dell’accordo sociale concluso con le quattro organizzazioni sindacali rappresentative (CGT, CFDT, Sud Rail, UNSA) sulla cessazione anticipata dell’attività. Questo accordo, preparato da mesi e seguito da vicino dai consiglieri di Matignon, dell’Eliseo e del ministro dei Trasporti, permette in particolare ai macchinisti di beneficiare di una cessazione anticipata delle attività di trenta mesi durante i quali non lavoreranno per ultimi quindici mesi ma riceveranno il 75% della retribuzione.

Il leader, invitato martedì pomeriggio dalla commissione per lo sviluppo sostenibile del Senato, ritornerà su questo accordo e presenterà le sue argomentazioni. Ma il governo nega che la fine del mandato costituisca una sanzione e sottolinea i suoi “buoni risultati”. Alla SNCF nessuno si sorprende della decisione. Lo stesso Jean-Pierre Farandou se lo aspettava già da qualche settimana.

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