Se la Confederazione ritarda nel completare il finanziamento della 13a rendita AVS, a pagare saranno i più giovani.

Se la Confederazione ritarda nel completare il finanziamento della 13a rendita AVS, a pagare saranno i più giovani.
Se la Confederazione ritarda nel completare il finanziamento della 13a rendita AVS, a pagare saranno i più giovani.
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“Il resto lo fanno soprattutto i giovani”

I risultati ottenuti dal NZZ si basano quindi sui valori medi delle pensioni di vecchiaia, degli stipendi nonché dell’aspettativa di vita media residua delle persone di 65 anni. «Per una rendita individuale media di circa 1900 franchi al mese, l’aumento deciso dell’8,3% garantisce ai nuovi pensionati una liquidità aggiuntiva di circa 45’000 franchi in totale (ai prezzi attuali), precisa il quotidiano. Un cittadino che al momento delle elezioni di marzo avrà 63 anni raggiungerà l’età pensionabile ordinaria solo nell’anno in cui verrà attuato l’aumento della pensione. Se l’aumento delle pensioni dal 2026 sarà interamente finanziato con trattenute aggiuntive sullo stipendio, il nuovo pensionato in questione non pagherà praticamente nulla per il suo supplemento pensionistico”.

Una ripartizione che danneggerebbe soprattutto i giovani. «Se la previdenza complementare viene finanziata per metà con trattenute sullo stipendio e per metà con un aumento dell’IVA, il nuovo pensionato in questione pagherà complessivamente poco più di 5000 franchi di IVA aggiuntiva per il consumo medio – che rappresenta solo il 12% della pensione complementare che può ottenere. spero di ricevere. Sono soprattutto i giovani a pagare il resto”, sostiene l’ NZZ.

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Ristrutturare il sistema

Il ritardo nei finanziamenti potrebbe ulteriormente aggravare questo squilibrio. “Se il finanziamento arrivasse solo circa cinque anni dopo (cioè a partire dal 2031), il livello di autofinanziamento del cittadino medio di 63 anni sopra menzionato scenderebbe dal 12% al 9% circa, e per quello di 55 anni -vecchio, sarebbe solo circa un quarto invece di un quarto di sesto”, sottolinea il quotidiano tedesco.

La volontà politica di ristrutturare il sistema per distribuire gli oneri in modo più equo sembra tuttavia limitata NZZ. “[…] Nonostante il massiccio aumento della speranza di vita, l’età pensionabile ordinaria, fissata a 65 anni, è ancora la stessa di quando fu creata l’AVS nel 1948. L’unica misura strutturale riuscita è stata l’inversione dell’abbassamento dell’età pensionabile per le donne a 62 anni. , in tre minuziosi passaggi.”

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