quello di una maggiore efficienza nella spesa sanitaria”

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lOggi la Francia destina il 12% del suo prodotto interno lordo (PIL) al finanziamento della spesa sanitaria, ovvero più di 300 miliardi di euro all’anno. Dagli anni ’70 queste spese sono aumentate del 130%. Questo aumento è stato molto vantaggioso per i francesi: esiste infatti una forte correlazione tra il tasso di crescita della spesa sanitaria e l’aumento dell’aspettativa di vita delle popolazioni che ne beneficiano.

Storicamente, la spesa sanitaria segue la crescita economica. In un mondo perfetto, inizia un circolo virtuoso: la spesa aiuta a migliorare la salute della popolazione, e i conseguenti guadagni di produttività alimentano la crescita economica, perché esiste un legame diretto tra salute, istruzione e produttività del lavoro. Questa crescita rende poi possibile aumentare gli investimenti nella sanità. E così via…

In tempi di crisi, la spesa sanitaria diminuisce meno rapidamente del PIL, perché il sistema di protezione sociale svolge il suo ruolo di ammortizzatore. Il finanziamento della spesa sanitaria implica poi il debito che, consentendo di mantenere gli investimenti nel sistema sanitario, crea condizioni favorevoli alla ripresa della crescita economica. Ma tre ragioni rendono oggi incerto questo scenario di ripresa.

Il calo dell’attrattiva del mercato francese per i produttori

Innanzitutto, una quota crescente della spesa sanitaria è destinata al finanziamento dei bisogni degli anziani non autosufficienti, il cui contributo alla crescita economica è a priori ridotto. Poi, la situazione finanziaria molto degradata dell’ospedale e la carenza di servizi sanitari portano a massicci bisogni di investimenti a lungo termine, proprio nel momento in cui l’aumento dei tassi di interesse sta deteriorando le condizioni del debito. Infine, le innovazioni farmaceutiche che entrano nel mercato hanno prezzi negoziati a livelli senza precedenti, il che compromette la capacità del sistema di finanziare l’accesso.

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Le nostre politiche sanitarie stanno attualmente rispondendo a queste sfide attivando due leve principali: l’aumento del contributo dei produttori e degli assicuratori privati ​​al finanziamento delle spese dell’assicurazione sanitaria e l’aumento del resto a carico dei pazienti. Queste due leve sono ancora più evidenziate dal disegno di legge sul finanziamento della previdenza sociale del 2025 (PLFSS).

In un contesto in cui il mercato francese rappresenta solo il 3% del mercato globale dei farmaci, questa strategia potrebbe in definitiva contribuire a ridurre l’accesso alle cure per i pazienti francesi. In effetti, strumenti normativi come la “clausola di salvaguardia” o il delisting dei farmaci riducono l’attrattiva del mercato francese per i produttori, che rischiano di favorire l’ingresso in mercati più vivaci.

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