Moralità ipocrita e immigrazione

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Moralità e politica non vanno molto d’accordo. La moralità vive in un mondo ideale di mutuo aiuto. Piuttosto, la politica è l’arte del fattibile in un mondo in cui le risorse sono limitate.

Quando Papa Francesco dice che non accogliere gli immigrati è un peccato, parla da un punto di vista morale. Un punto di vista ipocrita.

Perché il Vaticano è ben lungi dall’aver spalancato le porte ai profughi. Nel 2024 il Vaticano ne ospiterebbe una ventina.

È vero che, in senso stretto, il Vaticano è uno Stato popolato da immigrati. Uno stato il cui tasso di natalità è altrimenti estremamente basso…

Tuttavia, il Vaticano è ricco. Basterebbe vendere uno dei tanti capolavori che le sue mura celano per coprire la cura di decine di migliaia di profughi.

Le autorità vaticane risponderanno correttamente che i terreni del Vaticano sono troppo angusti per accogliere un numero maggiore di persone.

Papa Francesco

Foto AFP

Diranno che le opere che ospitano in Vaticano appartengono all’umanità e che la Chiesa ne è la custode.

In breve, troveranno ogni sorta di buone ragioni per cercare di convincere gli altri a fare ciò che loro non stanno facendo. Questo è il dominio della moralità.

Immigrazione e deficit

Gli altri sono capi di Stato come François Legault, che si trovano ad affrontare un deficit di bilancio. Più di sei miliardi di dollari nel caso del Quebec.

Alcuni moralisti chiedono al primo ministro Legault di trattenere centinaia di migliaia di rifugiati e immigrati clandestini in Quebec. Vorrebbero addirittura che ne accettasse, anno dopo anno, centomila in più.


Il premier del Quebec, François Legault

Foto d’archivio, STEVENS LEBLANC

Niente per risanare le finanze del Quebec.

Dovresti sapere che in Quebec il 70% dei giovani tra i 25 e i 55 anni possiede un DEC o un diploma di maturità. Gli abitanti del Quebec formano una delle società più istruite del Nord America. Gli immigrati con un basso livello di istruzione rischiano quindi di ritrovarsi disoccupati. Soprattutto perché l’intelligenza artificiale consente sempre più di automatizzare i raccolti o di robotizzare determinati lavori, come quelli dei tassisti o dei camionisti.

Un vero problema

Il signor Legault ha ragione a essere preoccupato per il peso imposto ai cittadini del Quebec dagli immigrati non scelti dal Quebec. Un onere che contribuisce in modo significativo alle finanze pubbliche.

Con il cambiamento climatico, l’aumento delle guerre nel mondo o la probabile elezione di Donald Trump, le pressioni migratorie sul Quebec rischiano di estendersi ben oltre le sue capacità. Anche il resto del Canada si ritroverà in questa impasse.

Il signor Legault, forse goffamente, sta cercando di trovare soluzioni a questa crisi che rischia di peggiorare.

È chiaro che i governi, sia in Quebec che in Canada, devono adottare misure per scoraggiare gli immigrati clandestini e i rifugiati dal venire a stabilirsi qui.

Queste misure possono sembrare immorali. Ma saranno eminentemente bravi politicamente.

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