Stellantis: Penalizzate dalla liquidazione delle scorte e dal Nord America, le vendite di Stellantis deludono

Stellantis: Penalizzate dalla liquidazione delle scorte e dal Nord America, le vendite di Stellantis deludono
Stellantis: Penalizzate dalla liquidazione delle scorte e dal Nord America, le vendite di Stellantis deludono
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(Borsa BFM) – I ricavi pubblicati dal gruppo automobilistico sono risultati inferiori alle attese, soprattutto a causa del calo dei volumi. Punto positivo però: l’azienda ha difeso bene i suoi prezzi.

L’evento risulta essere abbastanza raro da poter essere messo in evidenza: abituato a superare gli analisti, Stellantis, per una volta, delude.

La casa automobilistica nata dalla fusione tra Fiat Chrysler e PSA nel 2021 ha registrato nei primi tre mesi dell’anno un fatturato di 41,7 miliardi di euro, in calo del 12% su base annua. Secondo un consensus citato da UBS, gli analisti si aspettavano un fatturato più elevato, a 43,56 miliardi di euro.

A pesare sui ricavi dell’azienda è soprattutto il calo dei volumi del 10% (mentre il consenso prevedeva solo un calo del 3,5% secondo Stifel) soprattutto in Nord America (-20%).

La base del confronto azionario spiega almeno in parte questo pronunciato calo. Nel corso dei primi tre mesi del 2023, le vendite sono state robuste, poiché i concessionari hanno cercato di accumulare scorte dopo mesi di difficoltà di approvvigionamento.

Le scorte sono aumentate di 228.000 unità nel primo trimestre 2023 rispetto al trimestre precedente. Nel primo trimestre del 2024 le scorte sono invece diminuite di 66.000 unità rispetto ai tre mesi precedenti.

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Nuovi modelli in arrivo

A livello regionale, l’area che ha sofferto di più in termini di ricavi è rimasta il Nord America, con un calo del 15%. Ma, rispetto alle aspettative, il fatturato risulta in linea con il consensus (a 19,3 miliardi di euro contro i 19,16 miliardi previsti). Delude più nettamente l’Europa, con ricavi a 14,05 miliardi contro un consensus di 15,5 miliardi di euro.

“Sebbene sia difficile confrontare i risultati del primo trimestre 2024 con quelli dell’anno precedente a causa delle transizioni nel nostro portafoglio di nuovi prodotti basati su nuove piattaforme, stiamo facendo evidenti progressi in alcune aree di business chiave”, ha spiegato il direttore finanziario di Stellantis, Natalie Knight , citato in un comunicato stampa.

“Stiamo riducendo le scorte per rafforzare la nostra forza relativa dei prezzi in vista dell’offensiva di nuovi prodotti in arrivo quest’anno nelle regioni chiave”, ha aggiunto.

Stellantis prevede di lanciare 24 nuovi modelli nel 2024, inclusi 18 veicoli elettrici. “Saremo così in grado di aprire la strada a un miglioramento significativo della nostra crescita e della nostra redditività nella seconda metà dell’anno”, ha assicurato il direttore finanziario.

I prezzi rimangono ben orientati

La copia di Stellantis ha un punto positivo: l’impatto dei prezzi sul fatturato è rimasto positivo nel primo trimestre, sostenendo ricavi per 1,2 miliardi di euro.

Stifel spiega che la pubblicazione probabilmente non verrà accolta bene dal mercato. Ma “la pressione al ribasso (sull’azione ndr) potrebbe comunque essere attenuata perché il gruppo mantiene la sua rigida disciplina in termini di prezzi nonostante il destocking”.

“Se Stellantis riuscirà a ridurre le proprie scorte e a mantenere prezzi elevati, crediamo che agli investitori non dispiacerà perdere quote di mercato in termini di volumi”, giudica la Royal Bank of Canada.

Alla Borsa di Parigi il titolo Stellantis ha inizialmente ceduto senza crollare, registrando un ribasso del 2,7% intorno alle 12.00. Ma il titolo è crollato bruscamente nel pomeriggio mentre il direttore finanziario Natalie Knight ha parlato con gli analisti. Ciò ha fatto crollare le azioni Renault (-5,5%) e Volkswagen (-4,4%).

“Durante la telefonata, il management ha fatto commenti ‘ribassisti’ sull’Europa, sia in termini di azioni che di ‘prezzi’. Hanno sganciato una bomba sul mercato”, ha spiegato un intermediario finanziario.

Il direttore finanziario Natalie Knight ha detto agli analisti che il mercato europeo nel secondo trimestre è stato “più duro” rispetto ad altri mercati e che i prezzi netti erano sotto pressione in quella regione.

Il gruppo italo-americano-francese non è l’unico a soffrire. Mercedes e Volkswagen, che hanno pubblicato anche le pubblicazioni del primo trimestre, sono scese rispettivamente del 3,8% e del 2,3% alla Borsa di Francoforte, penalizzate da una redditività deludente nei primi tre mesi dell’anno.

Julien Marion – ©2024 Borsa BFM

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