Gli “sforzi” di risparmio richiesti ai ministeri nonostante la “linea rossa” sul sovrano

Gli “sforzi” di risparmio richiesti ai ministeri nonostante la “linea rossa” sul sovrano
Gli “sforzi” di risparmio richiesti ai ministeri nonostante la “linea rossa” sul sovrano
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Domenica a France Inter, la portavoce del governo Maud Bregeon ha annunciato che “gli aumenti di personale previsti” nei settori Difesa, Giustizia e Interni saranno “mantenuti a priori”.

Alcuni dovranno cavarsela altrettanto bene con meno. A pochi giorni dalla presentazione del bilancio 2025, giovedì in Consiglio dei ministri, stanno per essere prese le decisioni definitive. Mentre il governo cerca 60 miliardi di euro di risparmi, di cui 40 miliardi di tagli alla spesa, quale salsa verrà servita alle principali amministrazioni nel disegno di legge finanziaria (PLF)? Su France Inter questa domenica, il portavoce del governo Maud Bregeon lo ha avvertito “ogni ministero” dovere “fare uno sforzo”. Con però “due linee rosse”.

Innanzitutto, il regaliano: “Difesa, Giustizia e Interno” sono i portafogli dove “dobbiamo preservare gli incrementi organici previsti dalle leggi di programmazione”. “L’obiettivo è che i numeri continuino ad aumentare, per rendere sacro tutto ciò che riguarda lo Stato”assicura l’ex deputato dell’Hauts-de-Seine. In un’intervista con Domenica alla Tribune, Michel Barnier ha tuttavia indicato che anche la Difesa, la Giustizia o la Ricerca devono farlo “fornire la propria parte di sforzi, in particolare attraverso la ridistribuzione”.

Poi, per quanto riguarda gli altri settori, Maud Bregeon vuole il “sforzi necessari” impatto”la qualità del servizio pubblico il meno possibile”.

“Crisi eccezionali”

Ritiene che queste restrizioni siano necessarie per raggiungere l’obiettivo del Primo Ministro. Vale a dire, “Evitare una crisi finanziaria, lasciare che la Francia diventi domani la Grecia del 2010”. In altre parole, un debito troppo grande che rischia di trascinare con sé molti Paesi europei. “Per questo abbiamo un piano, proponiamo un’equazione che funzioni”elogia Maud Bregeon, ricordando che la Francia “ha attraversato crisi eccezionali”come il Covid o l’inflazione energetica. Il che ha portato a “spese eccezionali” che lui “Oggi è opportuno regolamentare”.

Dopo una settimana segnata dalle tensioni tra il primo ministro e il campo presidenziale riguardo a possibili aumenti delle tasse, Michel Barnier non ha voluto gravare ulteriormente sugli attori che fanno parte della sua maggioranza. Nella sua intervista domenicale mette l’acqua nel vino: “Il debito ritrovato non è solo quello dei (suoi) immediati predecessori” Di più “il frutto di vent’anni di abbandono”. E dare credito a Gabriel Attal per averlo avuto “iniziato a ridurre la spesa pubblica e a compiere sforzi”. Un modo per snellire i rapporti con il presidente dei deputati dell’EPR, che la settimana scorsa ha criticato all’Assemblea nazionale per aver lasciato un deficit pesante (6,2% del Pil). E da cui si aspetta “proposte di risparmio”.

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