Il nero di carbonio recuperato è destinato a diventare una leva fondamentale per la decarbonizzazione dell’industria degli pneumatici | Ambiente

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IL nerofumo recuperato (rCB) è destinato a diventare una leva fondamentale per la decarbonizzazione del settore degli pneumatici, una componente significativa dell’impatto climatico dell’industria automobilistica.

Il nerofumo (CB) è una materia prima derivante dalla combustione incompleta di prodotti petroliferi pesanti, chiamata anche nerofumo vergine (vCB). È comunemente usato nei prodotti di uso quotidiano di colore nero come i pneumatici per auto.

Il suo sostituto, il nero di carbonio recuperato (rCB), è un materiale sostenibile prodotto dalla pirolisi termica dei pneumatici usati. Questa tecnica prevede il riscaldamento dei pneumatici ad alte temperature in assenza di ossigeno, consentendo alla gomma di scomporsi in nerofumo, nonché oli e gas, che possono essere riutilizzati o convertiti in energia.

Il nero di carbonio recuperato (rCB) fornisce un modo sostenibile per riciclare pneumatici di scarto su larga scala e la sua produzione genera cinque volte meno emissioni di carbonio rispetto alla produzione convenzionale di nero di carbonio vergine (vCB) basata su combustibili fossili.

Entro il 2023, la domanda globale di nerofumo raggiungerà circa 18 milioni di tonnellate, con un valore di mercato compreso tra 18 e 20 miliardi di dollari. Il mercato europeo rappresenta il 15% di questa domanda globale, ovvero circa 2,7 milioni di tonnellate, equivalenti a un valore di 3 miliardi di dollari.

Il nero di carbonio recuperato (rCB) si presenta come un’alternativa sostenibile con il potenziale di sostituire dal 10 al 20% del nero di carbonio vergine, ovvero da 250 a 550 kt all’anno in Europa, per un valore economico approssimativo compreso tra 265 e 530 milioni di dollari.

Questo potenziale è, tuttavia, limitato dalla qualità inferiore del nero di carbonio recuperato (rCB) rispetto al nero di carbonio vergine. La presenza di impurità ne limita particolarmente l’utilizzo in applicazioni impegnative come i battistrada dei pneumatici.

I continui sforzi di ricerca e sviluppo e i progressi tecnologici mirano a migliorare il processo di produzione e la qualità del nero di carbonio recuperato (rCB), ampliando così la sua portata di applicazioni.

La catena di fornitura del nero di carbonio vergine (vCB), tradizionalmente dominata da produttori come Cabot, Birla Carbon e Orion, è diventata più complessa con l’introduzione del nero di carbonio recuperato (rCB), rimodellando così il settore con l’aggiunta di nuovi stakeholder chiave: fornitori di materie prime, produttori e valorizzatori di RCB e, infine, utilizzatori finali.

L’emergere del nero di carbonio riciclato (rCB) ha stimolato partnership strategiche, in particolare tra produttori di nero di carbonio vergine (vCB) e produttori di nero di carbonio riciclato (rCB) per miglioramenti in termini di sostenibilità, nonché collaborazioni dirette con gli utenti finali, come Michelin, per garantire le forniture di nero di carbonio recuperato (rCB). nerofumo (rCB).

Per soddisfare i requisiti europei per la gestione dei pneumatici fuori uso, i principali produttori di pneumatici come Bridgestone e Michelin hanno creato organizzazioni no-profit, come Aliapur in Francia, garantendo la raccolta dei pneumatici usati fino al 95%.

Anche le società di gestione dei rifiuti, tra cui Veolia, stanno aiutando lavorando con infrastrutture di riciclaggio per trasportare pneumatici usati ai produttori di nerofumo recuperato (rCB). Il crescente interesse degli investitori e le partnership strategiche, come quella tra Klean Carbon e Niersberger per sviluppare la tecnologia di pirolisi su scala commerciale all’interno dell’Unione Europea, o iniziative come BlackCycle di Michelin, che mirano a creare un’economia circolare per i pneumatici in Europa, sottolineano la convinzione delle parti interessate sul ruolo del nerofumo recuperato (rCB) nell’evoluzione verso un’industria degli pneumatici più sostenibile.

In un manifesto pubblicato nel gennaio 2024, in collaborazione con Bridgestone, Michelin indica che “meno dell’1% di tutto il nerofumo utilizzato oggi nel mondo per la produzione di pneumatici nuovi proviene da pneumatici riciclati a fine vita, a causa della una catena di approvvigionamento non ottimale per il recupero e il riutilizzo del nerofumo”. E ha aggiunto che “la conversione degli pneumatici fuori uso in materiali avanzati (…) segna un primo passo importante verso il raggiungimento del (loro) obiettivo del 40% di materiali sostenibili riciclati e rinnovabili entro il 2030”.

L’espansione del mercato del nero di carbonio recuperato (rCB) è ostacolata da diversi fattori, legati principalmente alla mancanza di maturità tecnica, poiché le tecnologie di pirolisi, cruciali per la produzione di nero di carbonio recuperato (rCB), non hanno ancora raggiunto il livello di sviluppo necessari per la commercializzazione su larga scala.

D’altro canto, la lenta adozione del nero di carbonio recuperato (rCB) nell’industria degli pneumatici, a causa dei prolungati processi di sviluppo e integrazione, rappresenta un altro ostacolo significativo.

Infine, nonostante la creazione nel 2017 di un comitato (ASTM D36), che istituisce un sistema di valutazione della qualità del nero di carbonio recuperato (rCB) per facilitarne l’integrazione in varie applicazioni, la complessità delle classificazioni può ancora rallentare lo sviluppo di standardizzati prodotti.

In Europa, una dozzina di operatori nel settore del nero di carbonio recuperato (rCB) hanno una capacità produttiva combinata di circa 20 kt all’anno, tra cui Circtec e Pyrum Innovations AG tra le più importanti, quest’ultima che mira a quadruplicare la propria capacità entro il 2030.

La svedese Enviro Systems sta pianificando la costruzione di cinque impianti per aumentare la produzione annua di nerofumo recuperato (rCB) a circa 70 kt, con l’obiettivo di trattare un terzo dei pneumatici di scarto europei.

Allo stesso tempo, Enviro e Antin Infrastructure Partners hanno fondato una joint venture nel marzo 2023 con l’ambizione di riciclare fino a 1 milione di tonnellate di pneumatici fuori uso ogni anno in Europa. La decisione finale sull’investimento per il primo stabilimento con sede in Svezia è stata firmata nel febbraio 2024, con l’inizio della produzione previsto nel 2025.

Sebbene altri operatori, come Elysium Nordic e Wastefront, siano attualmente in fase di sviluppo e stiano pianificando di aumentare la propria capacità produttiva, l’offerta attuale non soddisfa la domanda europea, stimata tra 250 e 550 kt all’anno, segnalando un’opportunità per i nuovi entranti di entrare il mercato.

Con la crescente domanda di nerofumo recuperato non completamente coperta dalla produzione attuale e dalle capacità di accelerazione a breve termine, c’è un’opportunità per nuovi attori e investitori di entrare nel mercato, come illustrato dall’ingresso di Marubeni nel febbraio 2024 con l’acquisizione dell’azienda tedesca azienda RCBNano.

Per realizzare appieno il potenziale del settore, è fondamentale sviluppare un ambiente favorevole alla sostenibilità e raggiungere una maturità tecnologica che ne consenta la diffusione su larga scala. I progressi tecnologici e il crescente interesse per il nero di carbonio recuperato (rCB) stanno consentendo la transizione verso un’industria degli pneumatici più ecologica e sostenibile, con un impatto positivo sull’industria automobilistica nel suo complesso.

Fonte : Emerton (gruppo internazionale di consulenza su strategia e trasformazione, riconosciuto per la sua esperienza globale nei settori delle infrastrutture, industriale e high-tech)

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