La guida semiautonoma di Tesla ancora una volta sotto tiro

La guida semiautonoma di Tesla ancora una volta sotto tiro
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Per fare la differenza in un mercato delle auto elettriche sempre più difficile, Tesla punta sull’intelligenza artificiale e sulla guida autonoma che dovrebbero portare alla creazione di un servizio di robotaxi molto ambizioso. Ma prima bisognerà risolvere la spinosa questione della sicurezza con e senza volante.

Per farci dimenticare gli insuccessi di Tesla nel primo trimestre, Elon Musk questa settimana ha promesso dei robotaxi in grado di muoversi senza l’aiuto di nessuno. Ci vediamo l’8 agosto per una presentazione di questo veicolo nella dovuta forma.

Il pilota automatico ridurrebbe l’attenzione del conducente

Ma è comunque necessario disporre di un software capace di tale impresa. Il produttore sviluppa da anni due soluzioni: Autopilot, incluso automaticamente in tutti i veicoli Tesla, e FSD (per Full Self-Driving), un sistema più completo e a pagamento, offerto in versione beta. Due tecnologie considerate di livello 2 (almeno in Europa), mentre la guida completamente autonoma è di livello 5. Siamo quindi molto lontani da ciò, e anche se il miliardario continuasse ad affermare che Tesla potrebbe risolvere il problema dell’autonomia totale, il produttore non è all’altezza. la fine dei suoi guai.

L’NHTSA, l’amministrazione federale responsabile della sicurezza stradale negli Stati Uniti, ha pubblicato un rapporto a dir poco inquietante riguardante poco meno di 1.000 incidenti che hanno coinvolto Tesla con modalità pilota automatico inserita, tra gennaio 2018 e agosto 2023. Questi 956 incidenti hanno causato 29 morti.

Tra le lezioni di questa indagine basata sui dati forniti da Tesla, Sembra che il pilota automatico – così come l’FSD in alcuni casi – non faccia abbastanza per costringere il conducente a tenere le mani sul volante, entrambi gli occhi puntati sulla strada, nonostante i segnali di allarme sviluppati da Tesla. Secondo l’NHTSA, i conducenti prima o poi perdono la concentrazione. E quando arriva il momento di reagire, spesso è troppo tardi.

Uno dei problemi sollevati dall’indagine è che il pilota automatico si disattiva anziché consentire all’automobilista di regolare la rotta dell’auto. Questo comportamento finirebbe per “scoraggiare” il conducente dal rimanere attento. L’NHTSA critica anche Tesla per aver chiamato il suo sistema “Autopilota”, il che potrebbe suggerire che il veicolo possa sterzare da solo. Altri produttori sono più cauti e usano parole come “mago”.

Su richiesta delle autorità, lo scorso dicembre la società ha distribuito un aggiornamento software che aggiunge ulteriori avvisi ad Autopilot. Nonostante questo “promemoria” (che in realtà non è un promemoria, poiché l’aggiornamento si applica ovunque), l’NHTSA ha avviato una nuova indagine dopo che gli esperti hanno ritenuto che fosse insufficiente.

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