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Michel Barnier non ha presentato il disegno di legge all'Alto Consiglio delle finanze pubbliche

Michel Barnier non ha presentato il disegno di legge all'Alto Consiglio delle finanze pubbliche
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Prima di giungere al Parlamento, il progetto di bilancio deve essere esaminato dall'organismo indipendente istituito presso la Corte dei conti.

Venerdì il primo ministro Michel Barnier non ha presentato il progetto di bilancio 2025 all'Alto Consiglio delle finanze pubbliche (HCFP), ha dichiarato il suo presidente Pierre Moscovici, accorciando ulteriormente i tempi per un esame tempestivo di questo voluminoso testo in Parlamento.

“Non abbiamo ricevuto il progetto. (…) A priori non sarà per oggi e non so quando lo sarà”, ha spiegato a franceinfo Pierre Moscovici, che è anche Primo Presidente della Corte dei Conti.

Aggirare la legge

Un organo indipendente collegato alla Corte dei conti, “l’Alto Consiglio delle finanze pubbliche (…) deve dare un parere sui progetti di legge finanziaria”, incluso questo progetto di legge finanziaria (PLF) per l’anno prossimo, ha spiegato. “Dobbiamo avere sette giorni per poter prendere una decisione intelligente e dare un parere pertinente che poi conta molto nel processo”, ha aggiunto.

Prima di arrivare al Parlamento, il progetto di bilancio deve essere presentato al Consiglio dei ministri e, prima, deve passare imperativamente sotto le forche caudine dell'Alto Consiglio delle finanze pubbliche e del Consiglio di Stato. Deve essere presentato al Parlamento non più tardi del primo martedì di ottobre, cioè il 1° ottobre, ma, di fronte a questa tempistica sempre più serrata, è sorta di recente l'ipotesi di aggirare la legge organica e di presentarlo una o due settimane dopo il solito.

“Trasparenza”

A condizione però che il Parlamento abbia i 70 giorni previsti dalla Costituzione per discutere il bilancio, e che il Consiglio costituzionale abbia 5 giorni per studiare i probabili ricorsi. Il fatto di non aver ricevuto il progetto di legge finanziaria per il 2025 “non mi preoccupa” per il momento, ha dichiarato Pierre Moscovici. “C’è un piccolo margine di manovra, mancano una o due settimane affinché alla fine dell’anno restino 70 giorni di dibattito”.

Pierre Moscovici ha chiesto “un po’ di trasparenza” a Matignon, anche se ha detto di aver capito che “la priorità è formare il governo”. Giudicando “preoccupante” la situazione delle finanze pubbliche, ha stimato che la Francia non sarà in grado di ridurre il suo deficit pubblico al 3% del PIL entro il 2027, obiettivo mostrato dal governo dimissionario, perché ciò richiederebbe di realizzare risparmi troppo massicci entro quella data, secondo lui.

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