Nel mercato dell'arte, tutto è possibile. Si possono facilmente scovare capolavori del Rinascimento italiano nel bush australiano, così come ci si può imbattere in un tesoro sconosciuto mentre si rovista nei mercatini dell'usato. Quest'ultima ipotesi presuppone ovviamente di essere estremamente fortunati o degli intenditori, e preferibilmente entrambe le cose. Trovare una poltrona originale della designer irlandese Eileen Gray (1878-1976), una leggenda del movimento Art Déco le cui creazioni sono ancora prodotte (e ampiamente copiate), sarebbe una grande impresa: nel 2009, una di queste ha raggiunto la cifra di 25 milioni di euro (commissioni incluse) all'asta, un record ineguagliato per un mobile del XX secolo.
Tuttavia, se hai il cattivo gusto di trovarne una serie completa, le porte dell'inferno si chiuderanno su di te prima che tu abbia il tempo di dire: “Troppo bello per essere vero”.
Il bric-à-brac di Mézilles, un villaggio nella Yonne, si tiene ogni anno ad agosto dal 1976. Fu in questa gioiosa esposizione di oggetti disparati che Jean-Claude Libourel individuò un intrigante set di sei poltrone nel 1997. La loro struttura in legno è laccata in argento, evidenziata con blu e rosso corallo. Uno stile composito, descritto da uno specialista come “vagamente asiatico e occidentale, con un pizzico di egittomania”.
Lo schienale è scolpito con una sirena che tiene in mano un cavalluccio marino. Le sei poltrone non sono esattamente identiche. Una delle sirene ha i capelli biondi, le altre sfoggiano cascate di riccioli blu. Sembrano vecchie: una sirena ha perso la coda, il motivo a nuvola patinato è sbiadito e in alcuni punti si può vedere la vernice di fondo sotto lo strato di lacca. Interrogato da Libération qualche anno dopo, il loro acquirente ha affermato di aver pagato 17.500 franchi (circa 2.650 euro all'epoca), “senza conoscerne l'importanza”.
La sirena e la…
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